Poteva essere una mattanza, il caso o altro ha voluto non lo fosse. Deo gratias! E’ sempre difficile scrivere sull’onta dell’emotività, delle suggestioni del momento. Da piazza Vittoria, in diretta, ieri a Brindisi, ho seguito i tanti interventi anche urlati, accorati, sgomenti: “adesso ammazzateci tutti” uno degli striscioni sul palco in piazza. Lo sdegno, l’incredulità è ancora tanta, percepibile, qualunque sia la responsabilità, poco importa conoscere la matrice se di stampo mafioso, criminale, attinta dalle sub culture terroristiche, eversive, politiche, non interessa…c’è un solo nome: ” sono degli assassini” bisogna urlarlo!
Orripilante quanto successo ieri mattina…conoscendo direttamente i salentini – le famiglie non parcheggiano i figli a scuola – ma li affidano con fiducia, l’istituzione scuola intesa come palestra educativa per antonomasia – insieme – alla famiglia ha un valore – ancora – quasi sacrale…
Corretto scendere nelle Piazze a manifestare, sobriamente, in eloquente silenzio per la cultura alla Vita, la democrazia, all’amicizia tra i popoli, il pacifismo, le legalità, strumentale invece, usare sigle accompagnate dalle loro solite facce di bronzo – inespressive – o arrogarsi il diritto di aver partorito per primi l’idea…
Strumentale, tirare in ballo responsabilità politiche, attribuibili allo Stato, come se il valore dello Stato non lo si costruisse giorno per giorno, – con certosina dedizione, fatica in tutti gli ambienti – o non toccasse ad ognuno di noi o peggio ancora come se lo Stato non fossimo Ognuno di noi, con i nostri comportamenti, con i nostri rappresentanti democraticamente – eletti o nominati – poco importa.
Oggi come allora, le analogie con la stagione di tangentopoli sono molteplici. Allora, l’auspicio della seconda Repubblica attesa come volano di legalità, benessere e partoriente di nuova classe politica era desiderabile proprio come lo è l’arrivo della terza Repubblica… veicolante idee nuove, volti, nuovi, slanci verticali nuovi,
pari opportunità per tutti, dove al centro, c’è la Persona, con il suo sviluppo integrale.
Fabio Bray