Gli aperitivi proprio come tipologia di consumo culinario richiedono una certa velocità non solo nell’afferrare la pasta calda prima che qualcuno ti tolga da sotto il naso l’ultimo boccone – anni e anni di sguardi di sfida e partenze sul filo del rasoio mi hanno insegnato a non sottovalutare l’avversario e a non dormire sugli allori. Ma l’happy hour, a differenza di una cena con tutti i crismi richiede anche una certa velocità di pensiero e di eloquenza. Non c è molto tempo per fare discorsi di politica comparata mentre tieni d’occhio il bancone e devi piantonare il tavolino, come se all’ikea non ne vendessero un milione per 7.99 euro.
E’ per tutto questo che ieri mi sono stupita molto quando durante un aperitivo per una festa di compleanno 6 donne vestite di tutto punto e con Cocktail abbinati, ovviamente, hanno deciso che tra qualche battuta e l’altra l’argomento principale fosse la politica – mi ha stupito anche che per una volta io abbia ascoltato e non abbia alzato il dito a mo’ di fillippica. Posizioni divergenti su molti fronti, ma alla base la stessa frustrazione e insofferenza per un mondo troppo lontano.
La Politica lo sappiamo tutti inutile ribadirlo è legata etimologicamente e per nascita alle città stato greche, agli albori della democrazia, ai primi scambi di pensiero civile anche se un po’ elitario, a quei concetti sulla quale la cultura occidentale ha posto le proprie basi. E oggi mi viene da chiedere a cosa è legata la politica? Semplicemente a quale mondo, a quale posto, a quale progetto?
Premettendo che rifuggo l’antipolitica al pari dell’assenza di criticità politica per la fazione/partito a cui si appartiene, ma vorrei ritrovare in un ambito che mi è sempre stato molto caro, oltre a reali risposte per i problemi dilagano peggio di uno Tsunami, un po’ di umana comprensione. Capisco che stare a sedere su una poltrona comoda in pelle umana come direbbe Fantozzi tutto il giorno non aiuta a far immedesimare chi sta a sedere con il fondoschiena per terra, non soltanto a livello figurato perchè qui prima o poi si finisce a fare i giapponesi intorno al tavolino dell ikea da 7.99 euro. Ma da qualche parte uno deve esser pur partito? Di quelle 900 persone ai piani alti e delle altre migliaia ai piani intermedi sono sicura che c’è qualcuno che si ricorda dove si è seduto prima della poltrona comoda, ce ne sarà qualcuno che anche solo per presunzione avrà pensato di voler cambiare il mondo no??? bene io dico a quei qualcuno, se vi siete persi in mezzo alla folla, fate qualcosa, uscitene, dite la vostra, ma non siano solo parole tecniche, retoriche, frasi sconnesse, risposte acide a risposte acide, pensate a quelli per cui “dovreste lavorare”, pensate a chi vi ha votato e chi vi ascolta. Perchè in questo mare magnum di confusione una frase detta bene e un’azione fatta meglio si notano.
Fate qualsiasi cosa, ma fatemi tornare a parlare di gossip agli aperitivi che questa serietà aumenta esponenzialmente le rughe e rallenta il riformimento di cibo.
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