E vince le elezioni 2012 il signor…Mario Astenuto! Complimenti vivissimi al neo sindaco di Castiglion Fiorentino, capace con il 34,63% di voti di “doppiare” o quasi il più diretto avversario, cioè Luigi Bittoni del Pd. Astenuto però, essendo invisibile ai più, ieri sera non si è presentato a Palazzo San Michele con la fascia di sindaco, ma c’è da giurare che oggi parteciperà ai riti in onore del santo patrono. Perché Astenuto non ha voce in capitolo, ma esiste eccome. Purtroppo non conosciamo bene il suo identikit, le indiscrezioni lo descrivono come una persona abbastanza giovane un po’ delusa dai suoi colleghi politici.
Un’ampia fetta dei castiglionesi, uno su tre tanto per capirsi, non è andata a votare. È il dato più significativo di queste amministrative che, a giudicare dai numeri, hanno avuto del paradossale e possiamo scommettere che passeranno alla storia. È vero, al Monte l’astensionismo è stato ancora più evidente, quasi 15 punti percentuali in meno rispetto al 2009, ma a Castiglioni il “non voto” ha avuto forse gli effetti più ragguardevoli. Tanto per cominciare, è merito del signor Astenuto se in queste elezioni tutti e sei i candidati si possono definire “vincitori”. E non è retorica. Bittoni ha vinto, e quindi il Pd è contento anche se ha perso il 27% di voti rispetto al maggio 2011. “Il sindaco è un sindaco di tutti anche se prende un voto in più” ha detto il neo sindaco ieri pomeriggio, citando una celebre frase tratta dal film Fast and fuorius. Non importante se vinci di un centimetro o di un chilometro, quello che conta è vincere. Sono amareggiati quelli di “Cittadini uniti per il bene comune” che perdono per 46 voti, ma se analizziamo i numeri leggiamo un +5 abbondante rispetto a 12 mesi fa. Se Filippi si ritiene deluso, significa che si aspettava un contribuito maggiore da parte di Area democratica. Risultati onorevoli, e sicuramente sopra le aspettative, li hanno raggiunti Nucci (15% senza appoggio di sigle ufficiali), Mazzoli che ha quasi triplicato i voti della scorsa tornata e infine anche Menci, il grande outsider che sfiora il 10% e non può dirsi del tutto scontento. Se qualcuno si sta mangiando le mani, forse, è Angelo Tanganelli che con il suo Pdl non va oltre il 21,88%. Ma poteva andare anche peggio, vista la disgregazione forse troppo netta del fronte del centrodestra. Appunto, il centrodestra: Nucci+Tanganelli avrebbero raccolto insieme il 37% e forse avrebbero sconfitto anche il nostro amico Astenuto. La proliferazione di liste civiche ha messo in confusione i castiglionesi e quindi anche il signor Astenuto. La disaffezione verso la politica, dopo le note vicende dello scorso autunno, è tanta e ha raggiunto vette allarmanti. Basti vedere il risultato del signor Io-voto-ma-annullo-la-scheda che con i suoi 690 voti conquista un onorevole 9,7%. La voglia di cambiare e di voltare pagina è immensa. Ma il numero così alto di candidati ha avuto come unico effetto quello di spartire quasi equamente i voti. E, vista la legge elettorale, non è stata certo la scelta più intelligente visto che il nuovo parlamentino castiglionese sarà formato da 11 membri del Pd su un totale di 16, e questo nonostante sul campo il Pd abbia vinto per appena una manciata di voti. Pd che al momento dei festeggiamenti è salito in Comune trionfante, dove ad aspettarlo c’era anche l’ex sindaco Brandi, sfogando la tensione di un pomeriggio che a un certo punto lo ha visto addirittura in quarta posizione, dietro Nucci. Poi ci hanno pensato gli abitanti di Santa Cristina e La Nave a regalare la continuità politica alla città del Cassero. E a ridare “un papà a Castiglioni”, come urlavano gli esponenti ieri pomeriggio. Sì, proprio così, dicevano “papà”. Castiglioni avrebbe più bisogno di un “babbo”, di quelli che ti danno un capaccione quando bocci a scuola ma che soprattutto danno il buon esempio ai figlioli. Il tempo delle mele è finito.