La lista “CITTADINI UNITI – per il bene comune” che candida a Sindaco Paolo Filippi, chiede ai castiglionesi un voto per il cambiamento.
E di motivazioni per il cambiamento rispetto all’amministrazione Brandi ce ne sono moltissime. Per l’esattezza nove milioni e trecentomila, tante quante l’enorme debito lasciato in eredità ai cittadini castiglionesi. Vogliamo cambiare perché non accettiamo più un Sindaco padrone che mortifica la democrazia, una minimizzazione dei gravi problemi finanziari del Comune, una messe di bugie sul reale impatto, devastante, della centrale a biomasse sull’ambiente ed il territorio.
Diffidiamo della lista Bittoni che del rinnovamento ha solo il nome sul simbolo mentre rappresenta nei fatti la continuità con l’amministrazione Brandi. Ma diffidiamo anche delle tre liste del centrodestra che non hanno neppure saputo costruire un’alternativa credibile perché bloccate dai veti reciproci. A noi pare che qualcuno, in quell’area, ancora coltivi simpatie ed unità di azione con la precedente amministrazione e forse proprio per questo si è scelto di dividersi per non essere competitivi.
La lista dei CITTADINI UNITI ha un carattere civico ed è rappresentata da persone di diversa provenienza e di grande competenza. Proprio per questo gode dell’appoggio di tanti partiti e movimenti che in un diverso contesto sarebbero su fronti diversi. Dalla Federazione della sinistra, a Sinistra Ecologia Libertà, all’Italia dei Valori, al Partito socialista, all’Alleanza per l’Italia e all’Unione di Centro. Tutti assieme ai Cittadini in comune e ad Area Democratica, la parte sana del PD castiglionese. E poi, soprattutto, tanti elettori di quel partito e liberi cittadini che reclamano una svolta per Castiglion Fiorentino.
Ci rivolgiamo a tutti gli elettori invitandoli ad andare a votare esercitando un diritto democratico.
Ci rivolgiamo a tutti i castiglionesi liberi che vogliono far sentire la propria voce per un Comune che risani il proprio bilancio con senso di giustizia, che sia al servizio di uno sviluppo realmente compatibile con l’ambiente (e pertanto contrario alla centrale a biomasse) e che sia espressione della grande voglia di democrazia e partecipazione della nostra collettività.