Una rana, due cavallucci marini, un bruco, una cinquecento, Biancaneve e i sette nani, un paio di lucertole giganti, un veliero, un orso, tre o quattro pesci, una mezza dozzina di colombe e addirittura una girandola che attiva un meccanismo che spara in automatico bolle di sapone. “Coloriamo i Cieli”, giunto oramai alla 21esima edizione, è l’immancabile appuntamento per tutti gli appassionati di aquiloni. Lo scenario è un grande prato verde, come direbbe Morandi, ai margini del Trasimeno e a due passi da Castiglion del Lago. Ci sono andato ieri, domenica, con la scusa di mostrare alla mia piccolina questo meraviglioso tripudio di forme e colori. Ma in realtà ci sono andato per me, per dimenticare per qualche ora lo schifo in cui ci troviamo in “codesto momento storico”.
E in effetti se veramente dovesse esistere un paradiso, io me lo immagino così. Un vasto, vastissimo prato dove adulti e bambini ridono insieme inseguendo un aquilone. Mi ha colpito una famigliola, padre, madre e 2 bimbi, che pranzavano su di un tavolino improvvisato davanti alla loro stupenda Citroen 2 cavalli di un azzurro sbiadito dal tempo. Avevano tutto ed erano i più felici del mondo.
E veramente mi sembravano lontani anni luce quei politici che si azzuffano per una poltrona in più mentre la gente non arriva a fine mese.