E’ stato il primo che ha ufficializzato la sua candidatura a Sindaco, ancor prima che la campagna elettorale entrasse nel vivo. Claudio Valdambrini concorre alla sfida elettorale con “Impegno per Monte San Savino”, una lista che ha precisato subito essere poltica e non civica, per una questione di trasparenza, valore sul quale fonda il suo programma elettorale.
Si presenti agli elettori, chi è Claudio Valdambrini?
Inizio dal mio percorso professionale. Attualmente sono direttore di filiale di una banca del Credito Cooperativo. Dal ’79 al ’96 ho ricoperto vari incarichi in Confartigianato: dalla tenuta della contabilità fino alla figura di vicedirettore generale. Mi sono sempre occupato della gestione delle risorse umane e i miei incarichi hanno facilitato la tessitura di importanti relazioni esterne.
Per il resto, sono una persona disponibile, attento a tutto quello che mi sta intorno e ho impostato la mia vita sempre alla ricerca di nuovi stimoli e obiettivi. Il mio quotidiano comprende anche altro dal lavoro. Sono presidente di una società di pallavolo e dell’associazione culturale, “Sammarcoro”, il gruppo folcloristico di Alberoro. Sono tutte esperienze che mi hanno portato a conoscere molto bene il mondo dei giovani e le loro problematiche e della cultura.
Una quotidianità piena, quindi. Quali motivazioni l’hanno spinta a candidarsi?
La scelta è stata ponderata e motivata dal momento particolare che sta vivendo il nostro paese. Chi ha in dote competenze e idee è giusto si metta in gioco per impegnarsi politicamente a risollevare Monte San Savino. Le mie idee sono state condivise soprattutto negli appartenenti all’ala moderata, la quale ha sempre rispecchiato il mio pensiero. Dal gruppo di appoggio è nata la lista e l’idea di un programma elettorale che metta al centro i bisogni del cittadino.
Lei ha spesso sollevato il problema dell’astensione al voto in queste elezioni amministrative. Che portata ha secondo lei questo fenomeno e che conseguenze potrebbe avere sui risultati finali?
E’ un problema reale perchè il cittadino è frastornato dalla classe politica nazionale e dalla crisi. Si è creato un malessere generale che ha portato i cittadini al rifiuto dei partiti i quali non sono affatto vicini ai bisogni del cittadino, creando così nella comunità una mancanza di stimoli per assolvere al diritto di voto. Nelle elezioni comunali, il clima è un po’ diverso, perchè i candidati sono più attenti alla realtà del territorio e alle esigenze della comunità. E’ per questo che io invito i savinesi ad andare a votare, un modo anche per aver fiducia nel superare questo malessere generale. L”astensionismo potrebbe condizionare il risultato finale ma sono convinto che i cittadini capiranno l’importanza di votare il proprio Sindaco.
A tal proposito, come inciderà sul consenso, il fatto che lei abbia al suo fianco una lista politica e non civica?
Non credo incida. La mia lista è trasversale e ha al suo interno figure del centro, centrodestra e del centrosinistra, ma questo non vuol dire che siamo legati ai partiti, nonostante ci abbiano comunicato il loro appoggio. La verità è che non credo nelle liste civiche, semmai in una politica capace di aprirsi al confronto con i cittadini.
Quali sono le priorità contenute nel programma elettorale?
Abbiamo posto come prioritarie la tematica sociale, lo sviluppo del territorio legato al turismo e i giovani. I servizi devono diventare facilmente fruibili a tutti i cittadini, in modo da consentire un maggiore benessere alla persona e alle famiglie. Abbiamo progetti anche per gli anziani e i malati, con l’obiettivo di rafforzare l’assistenza domiciliare. Per le problematiche giovanili, invece, costituiremo una consulta speciale capace di informare e proporre idee e soluzioni.
Il potenziamento del turismo passa invece dall’inserimento di Monte San Savino dentro un circuito che comprenda gli anche gli altri comuni della Valdichiana. L’attrattiva turistica però non va limitata al solo capoluogo, ma anche alle frazioni, a sfruttare a pieno le virtù paesaggistiche del nostro territorio. Tuttavia è importante ridare vita al centro storico organizzando tutta una serie di eventi, ma soprattutto ripopolandolo attraverso agevolazioni fiscali per le giovani coppie, tanto per fare un esempio. Tornando poi al discorso delle frazioni, la nostra attenzione è per loro massima: ogni nostro progetto le vedrà incluse in pieno.
A chi dice che lei sia un clone dell’ex Sindaco Carlo Alberto Carini, cosa risponde?
Che non siamo affatto simili e la mia lista non è il prolungamento di “Città viva”. Tra me e Carini ci sono molte differenze, a partire dai percorsi professionali che abbiamo avuto, sia per la diversità di preparazione culturale e modo di concepire il sociale. Questa voce che io sia un clone credo solo sia un “gioco” che in campagna elettorale ci sta, ma chi mi conosce sa che ho una personalità diversa. Semmai vorrei rispondere alle perplessità degli elettori sul tempo che potrò dedicare, in caso di vittoria, al ruolo di Sindaco, vista la mia professione. Io dedicherò alla causa tutto il tempo del quale necessita, delegando i compiti amministrativi anche ai miei assessori, figure competenti in grado di portare avanti il lavoro