Fonte Santafiora, società savinese che si occupa dell’imbottigliamento di acque minerali, ha fatto richiesta di permesso al Comune per la ricerca di nuove falde acquifere. Un nutrito gruppo di cittadini savinesi però, ha raccolto quasi 800 firme, affinchè il Comune non avalli questo permesso.
Tra le sottoscrizioni figurano quelle dei tre candidati a Sindaco – Margherita Scarpellini, Claudio Valdambrini e Luca Stanghini – nonché quelle di buona parte di coloro che sono in lizza per ricoprire il ruolo di consigliere comunale. All’ufficio tecnico sono arrivate formalmente anche le istanze di opposizione.
L’area interessata è agricola e si trova di fronte allo stabilimento, tra la ferrovia e via Procacci, verso Lucignano. Il nascente comitato savinese solleva però varie problematiche che motivano l’opposizione al rilascio del permesso. Innanzitutto il terreno in oggetto, secondo il Comitato, è già compromesso da un forte stress idrico. Gli scavi andrebbero quindi a presentare un grosso danno per gli agricoltori perchè essi non potrebbero più fertilizzare la terra e vedrebbero ridursi l’accesso alla falda di cui si servono. Inoltre molte attività commerciali usano un pozzo proprio per la produzione e il ricorso al futuro acquedotto le sovraccaricherebbe di costi.
Ciò che allarma il comitato è anche il silenzio attorno alla vicenda e il fatto che il Comune abbia informato i cittadini del permesso richiesto da Santafiora solo attraverso la pubblicazione della richiesta della società nell’albo pretorio on line, al quale in pochi hanno l’abitudine di accedere con regolarità. Il comitato ha agito in maniera più tempestiva possibile visto le scadenze temporali imminenti. L’azienda ha presentato infatti domanda il 16 febbraio scorso, la scadenza per porre le obiezioni è fissata per lunedì 16 aprile e il Comune è chiamato a deliberare entro il 16 maggio prossimo.
La raccolta firme si è rivelata un successo perchè, sostengono dal Comitato, tra i cittadini c’è molta amarezza per come la faccenda è stata gestita e per come non le è stato dato il risalto che meritava.
Sono molte, infine, le domande legate comunque al tema idrico nel territorio savinese che si pone il comitato e sulla base delle quali ha mosso le proprie istanze di opposizione. Tra queste, quale possa essere il reale guadagno per la comunità savinese; se i contadini potranno ancora irrigare e concimare e se potranno scavare nuovi pozzi per usi agricoli nella stessa zona; se la legge regionale prevede espropri e indennizzi e quanto questi possano valere; infine, se è vero che la Valdichiana è sotto osservazione dalla Comunità europea per l’inquinamento di nitriti e nitrati della falda.