Per risanare un’Azienda occorre verificare se la sua gestione caratteristica, depurata degli oneri finanziari, è attiva, se non lo è se può ritornare tale. In questi casi la banca di una volta, congelava il debito del cliente in difficoltà con una cambiale ipotecaria a tasso molto contenuto, radiava il fido, dava un’assistenza finanziaria mirata, per esempio acquisto materie prime ecc..Il Titolare poteva così, senza la preoccupazione di correre dietro le banche e di lavorare per gli interessi passivi, concentrarsi sulla propria attività: ridurre i costi, migliorare o innovare il prodotto , promuovere le vendite, tornando a fare utili. Spesso le Aziende si salvavano.
Per l’Italia è la stessa cosa. Secondo me, ma io ho il limite di non conoscere tutti gli aspetti del problema e non solo, Il Sig. Presidente Monti avrebbe dovuto fare la stessa cosa: congelare gli interessi passivi, spinti troppo in alto dalla speculazione e insostenibili per il sistema Italia e cioè:
Prima ipotesi: convincere la Sig.ra Angela Merkel a sostenere il debito sovrano ed a trasformare Draghi in un vero drago per salvare l’euro , portando così lo spread Italia ai livelli dell’agosto 2011 da 100 a 200 punti.
( ha cercato di farlo con scarsi risultati e tempi imprevedibili)
Seconda ipotesi: Parlare agli Italiani e spiegare loro che occorre ricomprarsi il debito ( come fa il Giappone) a tassi dal 2,5 al 4% ( tasso di interesse sostenibile) predisponendo incentivi e o obblighi per realizzare ciò, per la durata di /3/4 anni, al fine di togliere acqua al mare della speculazione ed anche con il vantaggio di pagare gli interessi agli italiani ; soldini depositati presso le nostre banche o spesi qui.
Terza ed estrema ipotesi (da non si augurare, per le inevitabili conseguenze negative) rendere il debito irredimibile a tassi del 2 o 3% per alcuni anni, come è successo in tempi di guerra ; tirare lo spread è una specie di bombardamento letale.
Successivamente, tappata la falla interessi passivi che vanificano parzialmente le maggiore entrate fiscali, affrontare le riforme per una migliore riorganizzazione del sistema politico ed amministrativo Italia, infrastrutture Italia, mercato Italia, lavoro Italia, problemi di riduzione della Spese ed ottimizzazione delle Entrate.
Terza fase occuparsi dello sviluppo che genera occupazione, benessere e maggiori entrate fiscali, per rientrare gradualmente dal debito.
Paolo Zoi