L’alternativa a Barcellona – Milan, evento principe della serata, era vagare per i canali del digitale terrestre. All’improvviso, fra le occhiaie/borse di Carolina Crescentini (Rai 1, una fiction di memorabile bruttezza) e il faccione di Bud Spencer (Rete 4, nell’eterno “Chissà perchè…capitano tutte a me”), ecco che ti salta fuori il ciuffo ribelle dell’ineffabile Sindaco di Cortona Andrea “Sid” Vignini a Ballarò. Grazie al “cortonese” Floris il Sindaco finisce sulla Rai a parlare di patto di stabilità. Poi la trasmissione prosegue parlando di IMU e di sprechi tutti italiani, fra cui quelli parlamentari.
Gli sprechi non sono nei comuni, ma altrove. Credo che la trasmissione puntasse anche a farci realizzare questo, e certo ha colto nel segno. Però si continua a tagliare in basso, con ben poco risparmio, e in alto resta più o meno tutto com’è. Al dibattito vorrei aggiungere una considerazione.
A cosa è servito tagliare i consiglieri comunali? Che risparmio ha portato? Vorrei saperlo, visto che noto prepotentemente il fatto che, con appena 10 candidature possibili a Monte San Savino e 16 a Castiglion Fiorentino, si è inevitabilmente ridotta la possibilità di scegliere in modo democratico chi più ci aggrada.
Sono aumentate le liste (3 al Monte, 6 a Castiglioni, mai successo prima), ma questo aldilà delle vicende locali e talvolta delle dinamiche puramente personali potrebbe anche discendere dal fatto che le liste, poichè numericamente ristrette, non riescono più a includere persone che in un modo o nell’altro diano rappresentanza a tutti i frangenti di una comunità.
In molti, troppi, cominciano ad avere un motivo in meno per andare a votare alle comunali perchè viene indebolito lo strumento della preferenza.
Certo non si potrà spiegare un eventuale dilagare dell’astensionismo il 6 e 7 Maggio solo così, molto più contribuiranno le recenti tumultuose vicende dei nostri due comuni, ma la variabile andrà comunque considerata.
Se proprio non si vuole tornare indietro, riportando il numero di consiglieri comunali dove era prima, almeno si permetta di usare nei comuni sotto 15mila abitanti lo stesso sistema elettorale dei comuni più grandi, con la possibilità di creare più liste a sostegno dello stesso candidato