Il 13 e 14 Marzo 2012 il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha collocato BOT per 8,5 mld di Euro a 3 mesi, BOT per 3,5 mld di Euro a 12 mesi e BTP per 5 mld di Euro a 3/7 anni Asta tranquilla. La cosa interessante sta nei rendimenti. Se lo spread si è stabilizzato attorno ai 300 punti base i rendimenti lordi si sono attestati ad un 0,439% per il BOT a tre mesi, ad un 2,39% per il BOT a 12 mesi e ad un 2,76% per il 3 anni.
La domanda del tre mesi continua a scendere mentre quella del dodici mesi tende a mantenersi leggermente verso l’alto: indice di una fiducia aumentata verso l’operato dell’esecutivo nel breve termine.
Gli investitori istituzionali giudicano queste variazioni come un rinnovato equilibrio ed un segnale di stabilizzazione della rischiosità dei titoli di stato in modo particolare nelle scadenze brevi, spostando l’interesse in acquisto verso il 12 mesi.
La considerazione obbligata però riguarda la linea di condotta della BCE che mantenendo il tasso di sconto stabile all’1% impone al Ministero del Tesoro di finanziarsi con molta più facilità a scadenze corte rispetto a quelle lunghe.
Ciò è dimostrato proprio dalla curva dei rendimenti, maggiore e quindi con maggiori rischi nelle scadenze medio/lunghe, dove il differenziale fra titoli italiani e tedeschi oscilla fra lo stabile ed il leggero aumento.
Il significato del comportamento BCE è evidente, come lo è per gli altri Stati maggiormente indebitati:
– finanziamenti ma solo nel breve in modo che non possano derogare, come spesso fatto, agli impegni presi.
* cercare di aumentare il legame di subordinazione dei politici rispetto ai tecnici.
* dimostrare quanto la classe politica sia obsoleta favorendone il suo naturale ricambio.
Gli esami non finiscono mai!
Grotti Samuele – Dipartimento Economia
Unione di Centro Provincia di Arezzo