Come era prevedibile la decisione di imporre la Tassa di Soggiorno ha aperto il dibattito tra le forze politiche. Gli interventi del consigliere Monacchini e della Lega Nord Cortona, seppur diversi nel tono e nel contenuto, necessitano entrambi di alcune precisazioni. Prima di entrare nel merito dei temi proposti è però necessario fare una premessa di fondamentale importanza. Infatti entrambi gli interventi, sia quello proveniente dall’interno della maggioranza consiliare, sia quello che giunge dalla più irriducibile delle opposizioni, concordano sulla oggettiva necessità di introdurre la nuova tassa.
E’ un dato politico non di poco conto che evidentemente deriva dalla consapevolezza ormai da tutti acquisita che il turismo è divenuto una voce fondamentale dell’economia del nostro territorio che si deve sostenere con investimenti importanti e mirati. Questo rappresenta anche un’implicita ammissione del successo ottenuto dall’Amministrazione Comunale nelle politiche di settore, successo che peraltro ci viene universalmente riconosciuto e che è confermato da dati statistici oggettivi che parlano, negli ultimi sette anni, di un aumento di oltre il 30% dell’afflusso e della permanenza turistica nel nostro territorio, facendo così di Cortona un caso più unico che raro nel panorama regionale.
Detto questo, cominciamo ad entrare nel merito dei due interventi sopra citati. Monacchini svolge una serie di riflessioni condivisibili ed apprezzabili dal punto di vista generale. Concordo con lui che in linea teorica sarebbe stato meglio istituire la tassa già l’anno scorso posponendone la concreta applicazione al 2012. Questo avrebbe consentito alle strutture ricettive nostrane di calcolarlo all’interno delle tariffe proposte e di non mettere il turista di fronte ad una inaspettata novità. Purtroppo però è tecnicamente impossibile, con la normativa attuale, decidere l’introduzione di una nuova entrata di bilancio senza inserirla contemporaneamente nell’esercizio finanziario di competenza. In sintesi dunque se avessimo deciso l’introduzione della Tassa di Soggiorno nel 2011 avremmo dovuto giocoforza anche farla pagare direttamente a partire da quella stessa annualità. Allo stesso modo il comprensibile timore espresso da Monacchini che possa ricadere sulle strutture ricettive l’onere di esazione della tassa è in realtà una certezza ed una inevitabile necessità. Infatti a norma del Decreto Legislativo n. 23 del 14 marzo 2011 (che appunto istituisce la Tassa di Soggiorno) gli operatori turistici agiscono a tutti gli effetti a titolo di sostituti d’imposta. E’ la legge dunque e non il Comune che obbliga questi soggetti a svolgere il ruolo di esattori e non è possibile fare altrimenti. Infine, per quanto riguarda il dubbio legittimo che l’istituzione della nuova tassa possa determinare un aumento dell’evasione fiscale e conseguentemente di una sorta di concorrenza sleale, vorrei tranquillizzare il consigliere. In effetti su questo punto si è incentrata una parte importante della discussione svolta in queste settimane con le Associazioni di Categoria, tanto che l’Amministrazione Comunale si è presa l’impegno di un controllo assiduo e severo delle varie tipologie di strutture, anche incrociando i dati in nostro possesso con quelli reperibili su internet ed eventualmente ricorrendo, oltre che al SUAP e alla Polizia Municipale, all’ausilio della Guardia di Finanza.
Il secondo intervento, quello della Lega Nord, merita meno attenzione. Prendo atto della sfiducia pregiudiziale dichiarata nei confronti del nuovo Festival al quale stiamo alacremente lavorando. A questo proposito mi limito a dire che un’elementare correttezza ed una minima onestà intellettuale avrebbero voluto che i giudizi venissero espressi dopo che gli eventi si fossero realizzati e non certo prima. Capisco che da parte della Lega si auspichi il fallimento dell’iniziativa, dimostrando così una straordinaria miopia politica che consiste nel non comprendere che l’eventuale insuccesso non peserebbe solo sul sottoscritto e sulle sue “smanie di protagonismo”, ma anche ed inevitabilmente sul prestigio e soprattutto sull’economia cortonese. Speriamo dunque di deludere le cassandre leghiste.
La Lega prosegue chiedendo a gran voce e per l’ennesima volta che almeno parte del gettito sia investito su un servizio di navetta da Camucia e (udite udite!) sulla traduzione in lingua inglese della “segnaletica stradale” (sic!). La prima cosa che viene da rispondere è: ma quanto pensate che sia questo benedetto gettito? Ve lo dico io, si tratta di circa 250.000 € che, anche se fossero completamente impiegati per le richieste da voi addotte, non sarebbero minimamente sufficienti. Inoltre spero vivamente che la richiesta di tradurre in inglese i segnali stradali sia una boutade carnevalesca giunta in ritardo! Se non fosse così, sarei costretto a spiegare agli esponenti leghisti che Cortona fa parte dell’Italia che a sua volta fa parte dell’Europa e che in tutta Europa la segnaletica fa riferimento a simboli convenzionali che sono identici per tutti gli Stati aderenti e dunque non hanno bisogno di nessuna traduzione che anzi sarebbe addirittura illegittima.
Purtroppo però non è finita qui, infatti il comunicato leghista termina con una affermazione che sembra tratta direttamente da Zelig. Riporto testualmente: “Se il gettito della tassa di soggiorno sarà destinato solo al finanziamento del nuovo Festival e degli altri eventi citati, riteniamo allora più giusto ed opportuno che la tassa sia imposta solo ai turisti che arrivano a Cortona per assistere a questi eventi ed esonerare totalmente gli altri”. Come se eventi come la Mostra con l’Hermitage o quella con il Louvre o le collezioni del MAEC o la Cortonantiquaria o anche il nuovo “In Toscana Cortona Art Festival” non fossero un patrimonio di attrazione per tutte le strutture ricettive del territorio, nonché una straordinaria rendita di notorietà internazionale di cui si nutre l’intero sistema turistico cortonese in ogni stagione dell’anno! La cosa è talmente evidente che non merita neppure di sprecarci una polemica, perciò mi fermo qui, per pura carità di patria (e ovviamente parlo dell’Italia mica della Padania…)