VISTO CHE a tutt’oggi, dopo la cancellazione nel 2008 da parte della L. n. 188/2007 approvata all’unanimità durante il governo Prodi, permane l’incivile ed illegale pratica delle dimissioni in bianco, consistente nel far firmare un foglio in bianco al momento dell’assunzione, che diventa il proprio auto licenziamento, soprattutto nei casi di maternità, malattia di lunga durata, utilizzo della L. 104 per assistenza a familiari, ecc.;
TENUTO CONTO CHE tale pratica pur riguardando anche gli uomini, è però esercitata principalmente sulle donne, come dimostrano i dati ufficiali forniti dal Ministero del Lavoro a specifica interrogazione presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, dai quali si evince che nell’anno 2009 le donne che si sono dimesse per maternità sono state 17.676, mentre nel 2010 sono state 19.017, con un aumento pari a 1.341. La motivazione più frequente addotta per le dimissioni è stata quella relativa alla carenza dei servizi per la prima infanzia e/o agli elevati costi degli stessi;
VISTO CHE nel biennio 2009-2010, anni in cui la crisi economica è iniziata a pesare fortemente sulle famiglie, 36.693 lavoratrici hanno deciso, secondo le stime ufficiali, di abbandonare il posto di lavoro a seguito della maternità e che tali cifre inducono a riflettere meglio sulla effettiva volontarietà delle proprie dimissioni;
PRESO ATTO CHE il maggior numero di dimissioni convalidate ( pari ad 11.964) interessa la fascia di età compresa tra i 26 ed i 35 anni e sono prevalentemente presentate da lavoratrici con una anzianità lavorativa medio bassa ( 3-4 anni) che i settori produttivi più interessati sono quelli del commercio e dell’industria;
RILEVATO CHE altri dati sconfortanti dimostrano che la crisi sta penalizzando soprattutto le donne e che pertanto è necessaria una nuova e più efficace normativa a tutela della lavoratrice madre. Si rileva infatti che nel corso del 2010 sono state accertate 1.280 violazioni amministrative in ordine alla tutela economica elle lavoratrici madri, a fronte delle 406 del 2009, con un incremento percentuale pari al 215% rispetto all’anno precedente; inoltre si sottolinea che per quanto riguarda la tutela fisica delle lavoratrici madri, le infrazioni rilevate nel 2010 sono stata 973 e cioè il 45% in più rispetto alle 661 del 2009;
TENUTO CONTO CHE l’Italia è in Europa il Paese con uno dei più alti tassi di invecchiamento della popolazione ed anche il Paese con il più basso tasso di natalità;
VISTO CHE la disoccupazione femminile in Italia è ormai superiore al 30%, facendo dell’Italia il fanalino di coda in Europa;
CONSIDERATO CHE le donne italiane sono troppo spesso costrette a scegliere tra lavoro e maternità;
la Giunta Comunale di Lucignano
CHIEDE al Parlamento l’impegno ad approvare in tempi rapidi una nuova legge contro le dimissioni in bianco, anche in considerazione dell’inizio dell’iter legislativo presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati dove è stata incardinata in data 15 febbraio u.s. la proposta di legge del Partito Democratico;
CHIEDE al Governo ed al Parlamento di rifinanziare il Piano Nazionale degli asili nido, così come la L. 53 sulle politiche di conciliazione tra vita lavorativa e familiare e tutte le politiche a sostegno della famiglia, a partire dal ripristino del Fondo per la non autosufficienza.