Sinceramente non capiamo la levata di scudi del PD toscano contro il Presidente della Giunta Regionale Toscana Enrico Rossi, che ha semplicemente confermato la sua scelta politica di centrosinistra, rispetto alle alleanze, al programma elettorale ed ai risultati fin qui raggiunti dalla maggioranza regionale.
In questo ultimo anno Rossi è intervenuto nel dibattito politico nazionale, riaffermando la propria coerenza con le scelte fatte e la convinzione che non è con i licenziamenti facili (modifica art. 18 dello Statuto dei Lavoratori) che si risolvono i problemi dei giovani e dell’occupazione, quindi contrario al modello Marchionne e confindustriale, così come ha criticato l’Europa su come ha gestito la crisi economica e finanziaria internazionale, la sua decisa posizione contro la cementificazione e la lotta all’inquinamento.
Insomma una linea ben definita che sembra non essere condivisa dalla dirigenza del PD toscano che invece persegue in un corteggiamento disperato e nemmeno tanto corrisposto dell’UDC, che intanto in questi giorni continua ad incamerare transfughi provenienti dal PDL.
SEL chiede al PD maggiore chiarezza rispetto alle questioni politiche sollevate da Rossi, anche perché prima di fare nuove ipotesi di governo in toscana, ci sarà da chiarire come mai l’UDC negli ultimi dieci anni ha fatto una guerra spietata alla sanità e alla scuola pubblica, in una visione “Formigoniana” della gestione dei servizi del welfare.
Anche se in alcuni casi, la regione toscana ha visto un arretramento nei servizi, in particolare quelli riguardanti i trasporti ferroviari e su gomma rivolti a lavoratori e studenti pendolari, a quelli sanitari dovuti al gran debito accumulato dalle ASL negli ultimi anni ed una forte riduzione e contrazione dei posti nelle strutture pubbliche e private per anziani non autosufficienti
( solo Arezzo e provincia hanno avuto una riduzione di circa 100 posti letto), SEL propone che si apra in Toscana ed in tutte le realtà locali un dibattito aperto a tutti, dai cittadini alle istituzioni su come rilanciare l’economia locale nei settori maggiormente colpiti come il tessile, l’orafo e il meccanico dove sono stati persi migliaia di posti di lavoro e di come incrementare quei settori come turismo e agricoltura che invece hanno ben resistito alla crisi.
Ancora una volta le manovre di palazzo e delle segreterie dei partiti stanno prevalendo sulle questioni legate ai problemi dei cittadini e dei territori, per SEL più che discutere di alleanze prossime e future, vi è la necessità di trovare sbocchi alla crisi per creare nuovo lavoro ed occupazione.
Cortona,7 mar. 12 La Segreteria comunale
SEL – Cortona