C’era una volta in Val di Chiana un contadino chiamato Melesecche di Monti.
Un giorno parlando con i vicini, un certo Sirà Cusì e la sua massaia Angela, famosa per la focaccia allo spread, si sfogava : “Il mio sumero, nometo Itelo, mangia quento un tribbunele, fieno, paglia, e anco l’orzo, che’ne fatto pe’ i someri, ‘nsomma come u’signore, me costa ‘nocchio, ‘un so più come fere!”
Sirà Cusì e la Massaia: “Perchè ‘n provi a dimezzè la bieda?”
E Melesecche così fece.
Quando si ritrovarono li informò “Aaete ‘vuto ragione, lavora comme prima!”. Allora consigliarono: “dimezzegle ancora la bieda!”
E Melesecche così fece.
Si rividero ancora “Va tutto bene” disse Melesecche “quasi quasi dimezzo ancora”
E così fece.
Dopo una settimana Sirà Cusì e la massaia Angela videro il loro vicino disperato. Piagnea come ‘na vite taglieta e… “Melesecche, Melesecche! Ch’ aete fatto? Simbrate piue morto che vivo!”
“Oh che sciagura!” rispose agitando le mani “Ora che l’evo abitueto a nu’ magiere m’è morto, povero Itelo mio, so’ proprio sfortuneto!”
La compare Angela allora gli propose di comprare il suo podere perchè “du, klein chianinen nix arbaiten pene senza someren et alloren ich compraren tua land!”
Ma Sirà Cusi: “excusez madame Angela, et moi ?” “Ciusto, ciusto… Wir..?!” “N’est pas? Alor?” “Melesecche, Wir compraren tua land per intridurren la fera ekonomien , das germanischoekonomie, la puren , uniken und salvifiken oekonomie!“
Melesecche: “Ma che lingue perléte! ‘Un sete chianina ma allemanna! Allore ve diche: artornete a chesa vostra, col vostro cumpere Sirà Cusì, che me pere franciose; c’è basteto Napolleone! La terra me la tengo per me!
(Finirà così o sotto Sirà Cusì e Madama?… si vedrà)