E’ da diversi giorni che nei giornali si legge delle nomine nel nuovo ente che sostituirà l’ente irrigazione tosco umbro ,che fra i tanti servizi che gestirà, c’è sicuramente quello più importante che è la gestione dell’invaso di Montedoglio che dovrà fornire acqua non solo per irrigazione a Umbra e Toscana, ma anche per uso domestico per svariati Comuni sia tiberini che aretini e forse anche senesi.
E’ sicuramente comprensibile che un territorio come la Valtiberina rivendichi rappresentanti propri nel consiglio di amministrazione, ma sarebbe , in questa logica, comprensibile anche la rivendicazione di tali rappresentanti anche dalle altre varie realtà che usufruiranno di tale bene.
Ma se cosi fosse verrebbe fatto un C.d.A, che per dare voce a tutti, mastodontico e probabilmente non gestibile.
Allora sarebbe opportuno smettere di parlare di rappresentanze territoriali, come se un bene fosse solo di una parte, pensando che tal rappresenti solo perche legati al proprio territorio siano in grado di esprimere meglio le prerogative gestionali del bene in questione.
Se le nomine sono fatte con il criterio della competenza e della capacità amministrativa gestionale, non dovrebbero essere i nomi ,o le provenienze a spaventare, pensando che questi non facessero il bene di uno o dell’altro territorio, perche cosi facendo, anche un sindaco dovrebbe essere messo in discussione per l e sue scelte a seconda della frazione da cui proviene.
Pertanto, credo che questa levata di scudi ,l’essere contro l’eventuale nomina di quella o quell’altra persona , non sia solo una questione di non rappresentatività del territorio, ma una questione che sa di personale e quello che questi rappresenta .
Con questo non sono a prendere posizione pro o contro qualcuno, che per altro ,se mi è permesso, la persona in questione avrebbe tutte le caratteristiche per rappresentare al meglio tutto il territorio che fa capo alla Provincia di Arezzo, ma bensi a esprimere un pensiero che saggiamente deve portare a pensare, guardando lontano e non solo al proprio orticello.
Nevio Polezzi