La prima parte della domenica mattina la dedico, come di consueto, alla lettura un po’ più approfondita dei quotidiani online. Primo fra tutti Il Fatto Quotidiano che considero per tanti motivi il fratello maggiore (molto maggiore) del nostro amato Valdichiana Oggi (che a proposito domani compie due anni). E allora mi è saltato all’occhio un articolo parecchio inquietante. Uno di quegli articoli che potrebbero benissimo essere lo spunto per uno di quei film di spionaggio fatti di ambienti bui e voci sussurrate. Il tema è clamoroso: un complotto di morte contro Papa Benedetto XVI. Pare sia una cosa seria, parecchio seria. Nell’articolo si legge che l’Arcivescovo di Palermo Paolo Romeo “prevede con preoccupante certezza” la morte del Papa entro novembre di quest’anno.
Non mi pare una cosa da prendere alla leggera. Subito però mi è venuta in mente una famosa profezia. La Profezia di Malachia. Una lista di 111 brevi frasi in latino attribuite a San Malachia, un vescovo vissuto nel XII secolo. Ma secondo alcuni il vero autore che si cela dietro il documento pare sia Nostradamus che, temendo ritorsioni da parte della Chiesa, preferì far credere che l’autore fosse un vescovo vissuto secoli prima.
Nell’intenzione dell’autore ciascuna frase vuole essere una premonizione relativa ad un Papa. Secondo alcuni calcoli il Papa attuale è il 111esimo e quindi l’ultimo. Il quadro si fa preoccupante se associamo le suddette informazioni alla Profezia dei Maya che prevede, come tutti sanno, una fine del mondo catastrofica per il 21 dicembre 2012 (qualche giorno dopo il novembre indicato dall’Arcivescovo Romeo). Se a ciò aggiungiamo terremoti, alluvioni, ere glaciali e la morte prematura di Whitney Houston avvenuta questa notte la cosa diventa decisamente inquietante.
Però, dico io, e mi rivolgo all’entità che ci ha riservato questo triste epilogo, non si potrebbe prorogare di qualche giorno questa fine del mondo? No, perché il 21 dicembre capita di venerdi e dopo ci sarebbe uno dei ponti più lunghi della storia…