Giorno 11, anzi 12, della nuova era glaciale Italo-Chianina. Qui al quartiere generale di Valdichianaoggi, in quel di Cortona, siamo nuovamenti rinchiusi nelle nostre case-bunker, dalle quali ci eravamo ri-abituati a uscire, sentendoci di nuovo di poter vivere quasi in condizioni normali, quelle di sempre. Certo… il freddo, il ghiaccio che faceva capolino qua e là, i tubi dell’acqua ancora congelati, ma insomma si ragionava. Raggiungevi Arezzo e ai lati della strada vedevi solo neve: una scena da Dottor Zivago, o da Finlandia. E iniziavi a pensare: ma in Finlandia come faranno, con 20 sotto zero e metri di neve tutto l’anno, a fare una vita normale?
E’ proprio questa la domanda cruciale, su cui sarebbe davvero l’ora di riflettere. In Italia l’uomo è di fatto impotente di fronte alla forza della natura. Non siamo riusciti, nonostante l’impegno e il lavoro svolto, ad arginare del tutto i disagi causati da questa tempesta certo epocale, ma comunque lontana da quello che accade in altre parti del mondo.
Di chi sia la colpa non si sa, e non ha senso cercare capri espiatori. Certo: macchine pubbliche sempre più senza soldi è ovvio che funzionino sempre peggio, per quanto i Sindaci si impegnino con ogni mezzo, social network compresi, per salvare il salvabile; ma quello che più preoccupa sono le rese senza condizioni di questi giorni. Consci di essere impreparati e di poter fare poco si è preferito, in certi casi, alzare bandiera bianca. Nevica? Allora autostrada chiusa. C’è il ghiaccio? Niente treni. Riprende a nevicare? Non prendete la macchina, non uscite di casa.
E le nostre vite, le nostre esigenze? Rimandate a data da destinarsi, e che cce frega se c’è la crisi e magari alla terza assenza dal lavoro ti licenziano
Sono queste risposte da paese moderno e progredito? No, e ancora più fa indignare quando le rese incondizionate le annunciano le imprese concessionarie dei servizi pubblici, che invece sarebbero tenute a un atteggiamento ben diverso perchè poi per quello che ci danno si fanno anche pagare
La cosa che più distrugge è il senso di impotenza. Il dover sperare nella magnanimità del cielo. Concetti ottocenteschi riaffiorano; un’epoca in cui quando arrivava la bufera ti mettevi al focolare e aspettavi che passasse. Per quanto tanta parte della popolazione chianina (non è il mio caso) rimpianga i “bei tempi” di quando s’era tutti contadini dover fare una vita di questo tipo è inaccettabile nel 2012
Inoltre nemmeno il clima è più quello dell’800 e ormai la neve la fa tutti gli anni. E proprio perchè la fa tutti gli anni e non ci possiamo permettere di mettere da parte le nostre vite per 5, 10 o 15 giorni ogni anno, sarebbe il caso di prendere qualche provvedimento. Non avrà senso spendere quanto spendono in Finlandia, ma qualcosa in più è il caso di fare. Magari compriamo qualche caccia militare in meno e qualche spalaneve in più…
Comunque almeno finchè non salta la corrente elettrica saremo con voi lettori: potremo leggere Facebook e Twitter così da essere informati direttamente dai nostri Sindaci su cosa sta succedendo, e potremo continuare a informare tutti voi. Buona era glaciale a tutti!!!