Dopo le prime concessioni di maggio, giugno è il mese delle riaperture. I ristoranti possono accogliere ospiti, anche all’interno.
Se non è ancora il momento di festeggiare, questa nuova fase merita almeno un brindisi. Pellegrini S.p.A. accoglie la ripartenza con nuove etichette e nuovi produttori, accomunati dalle caratteristiche che contraddistinguono da sempre il suo catalogo: progetti strettamente agricoli e vini realizzati soltanto con uve di vigneti di proprietà.
Quintodecimo – Grande Cuvée Luigi Moio – L’emblema di questa filosofia è rappresentato da Quintodecimo, azienda agricola fondata dal professor Luigi Moio e dalla moglie Laura di Marzio, che festeggia i suoi 20 anni di attività presentando un nuovo vino: la Grande Cuvée Luigi Moio. La Grande Cuvée Luigi Moio mette insieme tre vitigni autoctoni: il Greco di Tufo, la Falanghina di Mirabella Eclano e il Fiano dei Colli di Lapio, tutti coltivati in vigneti di proprietà di Quintodecimo. Il risultato è un vino in cui ciascuna delle parti unite fornisce un contributo superiore alla loro semplice somma, creando le condizioni per un’amplificazione olfattiva e gustativa e per una maggiore longevità.
Raumland – Il vino più amato per i brindisi è, da sempre, lo Champagne. Per festeggiare le riaperture Pellegrini ha scelto, però, un metodo classico tedesco. “Volevamo inserire a catalogo un altro specialista di vini spumanti – dice Pellegrini – e Raumland, a detta di tutti, rappresenta il numero uno degli spumantisti tedeschi”. Arrivano così in Italia gli spumanti dell’azienda fondata da Volker Raumland, specializzata nella produzione di Sekt.
Schlossgut Diel – Dalla zona del Nahe arrivano invece i vini di Schlossgut Diel. Siamo nella Germania occidentale, tra Francoforte e il confine con la Francia, un territorio dove nascono i cosiddetti Riesling “di roccia”, caratterizzati da una grande mineralità e longevità.
Weingut LEYA – Per accogliere la ripartenza in Italia non poteva mancare un nuovo produttore italiano. In Sud Tirolo, nel comune di Terlano, Malcolm Salvadori coltiva personalmente quasi tre ettari di vigneto in biologico, accompagnando le sue uve con lavorazioni manuali fino alla vendemmia. Dopo gli studi in Viticoltura ed Enologia e numerose esperienze in cantine italiane ed europee, tra cui Etyssa – altro produttore distribuito da Pellegrini S.p.A. – Malcolm ha deciso di diventare portavoce in prima persona dell’unicità del terroir di Terlano, vinificando le uve che ha sempre coltivato. Nasce così Weingut LEYA, un progetto che ha l’obiettivo di produrre vini vivi, brillanti, minerali, longevi.
Perdarubia – L’ultima azienda, ma solo in ordine di tempo, a fare il suo ingresso nel catalogo Pellegrini è Perdarubia, un pezzo di tradizione della Sardegna, dell’Ogliastra e del vino italiano dall’importante valore storico. Poche aziende possono vantare un legame ininterrotto con la propria terra come quella oggi diretta da Mario Mereu, terza generazione della famiglia che guida la cantina con l’obiettivo di raccontare il vino in maniera diretta, artigianale, contemporanea.
di Claudio Zeni