Inaugurato oggi la Pietra del Cabreo Relais di Charme, nuovo gioiello della Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, alla cui cerimonia hanno presenziato Ambrogio e Giovanna Folonari con i figli Giovanni, Francesca e Angelica, Bruno Alvisini, Roberto Potentini, rispettivamente Amministratore Delegato ed Enologo delle Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari, il Sindaco di Greve in Chianti Paolo Sottani, il parroco Don Flavio e le maestranze che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera.
La Pietra del Cabreo è il nuovo ed esclusivo relais di charme “dentro la vigna” della Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute. Come per il Borgo del Cabreo, l’azienda ha riqualificato e trasformato un antico insediamento rurale, che sorge a Greve in Chianti all’interno delle storiche Tenute del Cabreo, acquistate alla fine degli anni’60 dal fondatore Ambrogio Folonari.
La rinascita di questo antico insediamento è il culmine di un importante progetto di valorizzazione del territorio e delle sue tradizioni più autentiche. All’inizio degli anni 2000 la Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute ha scelto di investire sulle cinque tenute toscane di proprietà, sulla qualità di prodotti enologici e sulla riqualificazione delle strutture immobiliari da adibire all’ospitalità: la Villa di Nozzole a Greve in Chianti e la Casavecchia presso la stessa tenuta, la dimora La Fuga a Montalcino e il Borgo del Cabreo Relais di Charme, sempre a Greve in Chianti.
«La Pietra del Cabreo Relais di Charme è stato interamente realizzato da artigiani fiorentini, nelle parti strutturali e nei particolari di arredo – ha dichiarato Francesca Folonari, Responsabile Ospitalità della Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute – con mia madre Giovanna, insieme allo studio Mori Associati Architettura di Greve in Chianti e alla decoratrice di interni Oliva Busignani, che collabora con noi da dieci anni, abbiamo scelto di impiegare esclusivamente maestranze locali, eredi della grande tradizione
fiorentina delle arti e dei mestieri. Il relais è quindi rinato a nuova vita in perfetta armonia con l’ambiente circostante e nel rispetto degli spazi e dei colori originali».
di Claudio Zeni