Non è un post sull’amore, ma uno sulla forza dell’amore. L’amore, quel sentimento così mieloso che allontana le persone. Una parola che può pronunciare solo qualche poeta fuori moda. L’amore rovina le persone: prima le adesca, le mette in riga, le fa sentire bene e poi quando arriva all’apice le allontana e le fa piombare in un vuoto cosmico che altro non è che una liberazione da un torpore meccanico che per poco ti ha fregato la vita, ma questo lo capirai solo dopo il tentato suicidio.
Mamma mia. Potrei davvero scrivere i testi di beautiful. Ci siete cascati. Ero in preda a un raptus mattutino. In realtà la sostanza di tutto questo è come al solito riconducibile a una cultura molto più infima, quella che mi contraddistingue, e l’ispirazione è arrivata da “La forza dell’amore” per l’appunto, premiata telenovela in onda su Lady Channel. Grazie ai viaggi dell’insonnia stanotte ho scoperto un mondo. Quello del canale delle lady. Lady non è la donna, non è la casalinga. Lady è qualcosa di più. Infatti il canale ha tutto per rappresentare la categoria. Gli attori di queste sitcom dai titoli evocativi (sortilegio, amor gitano, zingara, marilena ecc ecc) ti ingannano. Sono la rappresentazione di ciò che ogni lady vorrebbe, ma per costume non può. E’ per questo che sembrano tutti attori porno riciclati perchè non funzionavano più. Le storie sono le stesse: lui ama lei, ma lei non ama lui. Lei ama lui, ma lui non ama lei. Loro si amano, ma non si amano. Lei ama lui, ma lui ama l’altro e riecc riecc. Le scenografie sono la cosa che fa sognare di più le lady all’ascolto. L’ufficio di Roberto, il ficone della serie, ha una parete ad acquario coi pesci tropicali e mentre il bello stende la bella di turno sulla scrivania di truciolato laccato, la segretaria dalla parte opposta si chiede se sarà un pesce, la palla che galleggia, o qualcosa che non si può dire. La casa della famiglia ricca (perchè ci sono sempre un ricco e un povero) è arredata con i mobili del mercatone uno, ma non quelli d’esposizione: li hanno presi direttamente all’angolo delle occasioni, quell col trumeau finto sbeccato, o il divano macchiato. I dialoghi, inutile dirlo, si basano su tre parole: sole, cuore, amore. Ora mi fermo, perchè il latte del cappuccino era intero (al bar quello parzialmente scremato non esiste), ma chiedo a chi mi regala l’insonnia di consigliarmi qualche farmaco più forte, o qualche canale migliore. Colonna sonora: The power of love By Frankie goes to Hollywood