A cadere (dalla moto) spezzandosi la spina, rimettersi in sella (al Quad) e volare in aereo ci vuol gran volontà, applicazione e fantasia, com’è capitato al cortonese Franco Bentenuti, oggi protagonista in attività complesse, raccolte presso l’Aeroclub Serristori, a Castiglion Fiorentino.
Percorrendo lungo la strada provinciale, che da Castiglion Fiorentino va a Cesa, curioso mi domandavo come funzionassero, in quell’angolo di campagna, piste di volo, aerei, hangar, abitazioni, piscina,… un complesso che si sviluppava di continuo, e, soprattutto, aveva l’aria di sfidare il tempo, di non decadere, anzi, crescere! Finchè un amico comune, l’ingegner Bruno Frattini, me ne ha portato a conoscerne il deus ex machina, Franco Bentenuti. Nostro vicino di casa (mio e di Bruno), che non avevo mai incontrato prima. Strada facendo, Bruno s’era promesso di non anticiparmi nulla, poi, durante la chiacchierata sotto gli hangar, ho capito che anche Lui è tra i protagonisti di quel gruppo di imprenditori e sognatori. Amanti del volo, della solidarietà coi portatori di handicap, delle nuove tecnologie, dello sviluppo del territorio,… inseguitori di sogni, in gran parte definiti e realizzati, e sulla strada di realizzarne ancora nuovi, pur con i piedi piantati nella realtà.
Pian piano ho scoperto la forza di volontà di Franco Bentenuti che, nel 1991, ebbe un incidente di moto grave, con lesioni spinali cervicali, di quelle che possono lasciarti senza più l’uso di mani e gambe. Affermato programmatore e progettista industriale, presso l’orafo Tacchini a Terontola, Franco riuscì, dopo dolorose cure e lunga riabilitazione, a riprendere l’uso delle mani. E, con i miglioramenti fisici, crebbe la sua aspettativa di riprendere il lavoro, come fece, da progettista e programmatore, e insegnante di elettronica elettrotecnica e controllo numerico, presso l’ITIS e il Margaritone di Arezzo.
La svolta: Franco incontrò, presso l’Associazione Paraplegici di Arezzo, una persona che gli ventilò l’idea di condividere la passione del volo con altri disabili. L’idea affascinante richiedeva passaggi obbligatori: come adattare i velivoli ottenendo l’approvazione delle modifiche dall’Aero Club Italia. E, per dar seguito alla condivisione di quella passione, fu costituita l’Associazione nazionale per il volo “Baroni Rotti”. (Trasposizione ironica del “Barone Rosso”, il barone Manfred Von Richthofen, asso dell’aviazione tedesca nella I° guerra mondiale, che si era guadagnato il soprannome per aver dipinto completamente di rosso il suo Fokker da combattimento). Con questa, in Valdichiana, s’avviava una scuola di volo con propri istruttori. E da lì – ottenuta la concessione d’una vasta area agricola, terreni e un rudere, dall’Ente Serristori di Castiglion Fiorentino – nacque il “Centro Volo Serristori”, scuola di volo per disabili, dal 1995. Si procedette alacremente al livellamento dei terreni per la pista di volo, fu costruito il primo hangar per ricovero e manutenzione velivoli, rendendo così effettiva la scuola: potendo gli allievi svolgere, in un’unica sede, la formazione ottenendo l’abilitazione al volo, senza spostarsi in giro per l’Italia in cerca di istruttori, piste, aerei,… mentre casa Bentenuti fungeva quasi da ostello. Il problema dell’ospitalità non era secondario, provenendo gli allievi dalla Sicilia alla Lombardia; nonostante che l’Associazione Baroni Rotti curasse il dislocamento degli aspiranti al volo anche in altri centri di addestramento nazionali.
Fatti importanti intervennero a far crescere il Centro Volo Serristori. La progressiva chiusura di centri volo preesistenti a Siena, Perugia, Grosseto, Lucca, e la decisione dell’Ente Serristori (gestito dal Comune) di alienare i terreni concessi al Centro Volo, per finanziare interventi sul proprio patrimonio immobiliare. Era il 1999. Dei 60 soci del Centro Volo, 19 sottoscrissero l’impegno di partecipare all’asta pubblica per acquistare l’area, fin’allora in affitto dal Serristori. La base d’asta era fissata a 390 milioni di lire. A Franco, ancor giovane (aveva 28 anni), soci più esperti suggerirono di offrire 401 milioni e 750 mila lire. E le 750mila lire furono decisive per vincere l’asta sulla concorrenza. Per gestire la nuova proprietà, di 11 ettari e un casale diroccato, fu costituita una società a responsabilità limitata di cui Franco fu eletto presidente. Invece di restaurare il casolare diruto, fu deciso di costruire strutture residenziali nuove per gli aspiranti piloti. Costruita una piscina un ristorante e nuovi hangar, l’ultimo nel 2004. Nei vent’anni trascorsi dall’acquisto dell’area, sono sorti 7 blocchi di hangar, 2 piste di volo (una asfaltata e l’altra erbosa), 15 appartamenti (metà adattati a clienti disabili), vengono ospitati 30 aerei, di cui 25 di privati e 3 di proprietà della scuola, e altri aerei super leggeri.
Intanto crescevano, intorno a Franco, sia appassionati al volo sia collaboratori e, con essi, progetti per il futuro. Così nacque l’Associazione Tuscan Easy, senza scopo di lucro, per sviluppare “turismo sostenibile e inclusivo”, a cui aderirono privati e istituzioni pubbliche (ICARO, MAEC, ditta Magini, ditta Athena, AION Cultura), come nacque un’altra Associazione di e-commerce per valorizzare prodotti locali. E, nel seguire l’evoluzione degli aeromobili, è venuto anche l’interesse per i droni, creando la società Etruria Volo SRL, di cui Bentenuti è direttore, in collaborazione con Bruno Frattini (amministratore di ICARO) e l’avvocato pisano Giuseppe Ramalli. Ramalli, a quarant’anni, abbandonò la professione forense per dedicarsi a una nuova vita in Valdichiana, quale: progettista, costruttore, programmatore, istruttore e guida di droni! L’angolo dell’ hangar ch’egli occupa – con prototipi funzionanti, pezzi di ricambio, e un aereo leggero da turismo e scuola guida – è pure dotato d’un laboratorio, in cui Ramalli mette in opera le sue idee hardware e software, da provetto inventore. Tanto che, in risposta all’impegnativa domanda della figlia “Babbo, ma tu che fai?”, gli avrei suggerito – anche se l’ho visto un po’ perplesso, forse perché non legge fumetti – “Rispondile che emuli Archimede Pitagorico! il genio inventore nei fumetti di Topolino e Paperino.” Battute spiritose a parte, già è provata – da Ramalli – la versatilità dei suoi droni nel produrre rilievi aerei in tempi rapidi, affrontando i più svariati temi: cartografici, geologici, ambientali, plani volumetrici, ecc. Perciò la società Etruria Volo, dal 2014, coi droni è in grado di realizzare monitoraggi vari sul territorio, oltre a formare nuovi tecnici: fornendo manuali operativi e rilasciando abilitazioni all’uso di droni; a cui si aggiunga la costruzione degli stessi, seguendo idee innovative. Servizi di cui già si avvalgono centri di ricerca nazionali, universitari, enti pubblici e privati. Per quanto sia impegnativo sviluppare ricerche e applicazioni in campo dronistico (a causa dei rischi dell’uso terroristico), ai protagonisti di Etruria Volo non mancano coraggio e inventiva.
A loro sostegno, sarebbe auspicabile un maggiore interesse dei soggetti pubblici e privati presenti sul territorio. I quali, comprese le innumerevoli potenzialità dei droni, avrebbero disponibili una vasta gamma di servizi: utili alla pianificazione territoriale, alla programmazione di infrastrutture, alla produzione di carte tematiche per il turismo, oltre alle mappature di siti archeologici, industriali, urbani, ecc.
Dal 2015, l’abilitazione a centro addestramento all’uso dei droni, presso il Centro Volo Serristori, andava ad aggiungersi all’abilitazione a scuola volo per aerei leggeri e superleggeri e a scuola volo per aviazione civile, compreso il volo notturno, potendo così rilasciare licenze professionali. Si contano, ad oggi, almeno tre persone, qui abilitate, che esercitano la professione di piloti civili. Ecco un altro singolare valore del Centro Volo Serristori: abilitato a scuola volo riconosciuta da ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) e altresì abilitato a livello europeo, come numero 0 (zero), essendo stata la prima scuola europea abilitata. A certificare la crescita enorme, in prestigio e affidabilità, della scuola volo, conseguente a capacità e responsabilità, dimostrate nel tempo, in campi altamente tecnologici. Sottoposti a rigide normative per la delicatezza del compito nell’abilitare al volo piloti di aerei leggeri e, persino, aerei civili.
A conclusione dell’incontro affascinante, al Centro Volo Serristori, ringrazio Franco Bentenuti e i suoi entusiasti collaboratori presenti alla chiacchierata, Bruno Frattini e Giuseppe Ramalli, per avermi illustrato un’eccellenza della Valdichiana. Nata nello spirito solidale di far accedere anche i disabili al piacere del volo aereo. Missione accresciutasi strada facendo di capitoli nuovi dalle valenze nazionali, ricadute importanti sul territorio, e dal futuro promettente. Sul quale sarebbe auspicabile la collaborazione di componenti civili e istituzionale della Valdichiana, della quale abbiano a cuore lo sviluppo. E, son convinto, che spinte dal territorio sarebbero molto apprezzate dai miei ospiti d’un pomeriggio al Centro Volo. Lieti di cimentarsi in sfide nuove, tante sono le loro capacità e fantasia imprenditoriale, oltre all’affetto per il territorio dimostrato in tanti anni di impegno.