Nuovamente alla ribalta la Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino di Ponte Chiani di Arezzo con ben sei etichette nel prestigioso Annuario de I Migliori Vini Italiani 2021 di Luca Maroni.
In ‘passerella’ il Chianti Riserva De’ Vasari 2015, il Chianti Bio De’ Vasari 2019, il Chianti De’ Vasari 2019, il Terrae Toscane Bio 2019, il Terrae Toscane 2018 e il De’ Vasari Le Logge Tuskanone 2017, tutti vini racchiusi in un punteggio tra 92-96/100.
«La tenacia, la dedizione e l’entusiasmo dei nostri soci conferitori ci permettono di migliorare anno dopo anno la nostra produzione, frutto anche di una rigorosa selezione delle uve ed il perfezionamento del metodo di vinificazione – sottolinea Gianni Iseppi, enologo e delegato della Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino – a garanzia dei nostri prodotti, comunque, c’è sempre la passione dei nostri soci. Il riconoscimento del valore dei nostri prodotti nell’Annuario di Luca Maroni credo che sia il meritato premio al lavoro dell’intero staff della nostra cantina».
Il ‘De’ Vasari’, tra l’altro, il nuovo prodotto della Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino ha conquistato la Medaglia d’Oro all’International Challenge Gilbert & Gaillard, competizione internazionale organizzata su scala mondiale da Wine Tasting and Trading Ltd.
«Il De’ Vasari, l’ultimo nato nella nostra cantina è un vino biologico frutto di agricoltura biologica, la tecnica di coltivazione e produzione che rispetta i cicli naturali del cibo – ricorda Iseppi – è un blend 80% Sangiovese e 20% in sinergia con gli altri vitigni caratteristici degli uvaggi naturali del Chianti. Un prodotto, che se pur da poco in commercio, sta ottenendo importanti apprezzamenti dalla nostra clientela».
In merito, invece, al De’ Vasari Le Logge Tuskanone 2017 (96/100), così riporta l’Annuario de I Migliori Vini Italiani 2021 di Luca Maroni: «Fra i migliori vini rossi italiani testati quest’anno…la mora lo domina con la sua polpa prima, la viola lo percorre in tinta e profumo, e al palato la sua triade morbidezza-acidità-tannino è equilibrata come nella sua succosa bacca a cui sì armoniosa si deve. Chapeau».
di Claudio Zeni