Gentile Redazione,
ho letto con interesse la vostra analisi dell’attuale situazione castiglionese. Anch’io sono un “esterno”, ma seguo con particolare interesse le vicissitudini di quello che – come ho scritto mesi fa – è il Paese a cui voglio bene, e per tanti motivi.
Condivido in gran parte quello che scrive e cercherò di trovare delle spiegazioni a quella “guerra” di cui ha parlato e che appare ben visibile a tutti.
A me pare di vedere a Castiglioni una situazione assai simile a quella che si è vissuta e si sta vivendo a livello nazionale: magari messa sotto radice quadrata, ma è confrontabile.
Anche a Castiglioni c’è stato per molti anni un personaggio di grande personalità, che ha guidato il paese con piglio decisionista (aggettivo che di per sé non reputo negativo) e pertanto è stato ed è amato da tanti, ma allo stesso tempo si è creato anche molti “nemici”. Inoltre – siamo in Italia – molti di quelli che lo osannavano quando era ben saldo sulla poltrona di sindaco, quando lo hanno veduto cadere, sono saltati subito sul carro dei critici e/o degli avversari.
Anche a Castiglioni c’era una crisi (debito) che veniva sbandierata dalle opposizioni fin dalla passata primavera, ma essa è stata negata fino all’ultimo dagli ex amministratori. Quando poi il default si è avverato e il morso delle imposte più alte, dei servizi più cari, delle chiusure di uffici, della perdita di posti di lavoro, ha colpito tanta gente, le recriminazioni e gli asti si sono fatti più pesanti e si sono allargati.
Anche Castiglioni ha un “governo” tecnico, composto da un Commissario ed altri Commissari liquidatori, ma a differenza di Roma, qui non c’è una forte maggioranza trasversale che lo sostiene ed ognuno va per la sua strada, preparandosi alla prossima campagna elettorale.
Credo che anche all’interno dei partiti ci siano dei riposizionamenti in atto. Se nel PD si stanno facendo sentire coloro che vorrebbero rompere con il passato, mettere fuori tutti quelli che hanno avuto incarichi nell’Amministrazione che ha portato il paese all’attuale disastro e ricominciare con metodi nuovi, anche nel PDL ci sono coloro che mal hanno digerito la passata imposizione dall’esterno del candidato a sindaco e non è un caso che nei pochissimi mesi di sopravvivenza del Consiglio Comunale, ci sia stato già chi se ne fosse andato dal Gruppo oppure i “boatos” che preannunciano l’abbandono di questo o di quello.
In questo contesto, ho notato gli appelli – pressoché simultanei – del rappresentante del Terzo Polo di Arezzo (Scatizzi) e del Coordinatore UDC di Castiglioni (Barboni). In essi ho visto il tentativo di porre il Terzo Polo (o l’UDC) quale fulcro di una futura alleanza degli “uomini di buona volontà”, che guardino oltre gli antichi steccati e si uniscano per il bene di Castiglioni.
Avrà successo questo tentativo? Può darsi che esso possa pure essere visto con simpatia da parte di alcuni che nelle passate elezioni hanno corso con la Lista Civica, ma credo che se non ci saranno “scissioni” nei due poli antagonisti, sarà molto difficile realizzare questa ipotetica alleanza, proprio per la guerra passata ed in atto. Il portare addosso le antiche “casacche” credo che indurrà ciascuno a porre veti sull’antico avversario, vanificando il tentativo di creare una forte e coraggiosa alleanza per Castiglioni. Se invece, le “casacche” verranno abbandonate, allora si potrà davvero realizzare un’aggregazione, che guardi al bene del Paese e dei suoi abitanti, contro coloro che continuano a pensare ad annaffiare il proprio orticello, mentre si avvicinano neri nuvoloni che preannunciano tempesta.
Santino Gallorini