Peccato è la parola d’ ordine oggi ricorrente in casa cortonese perché dopo un primo tempo giocato a livelli di categoria superiore e chiuso in vantaggio solo col minimo scarto, la sconfitta maturata nella ripresa e scaturita da un pizzico di fortuna, cinismo ma anche bravura perché non si vince solo con i primi due elementi, fa abbastanza male, ma fa maturare, a mio modo di vedere, anche la consapevolezza che quest’ anno si potrà vedere, restrizioni permettendo, anche del bel gioco.
Centocinquantuno gli spettatori oggi presenti sulle tribune dell’ Emanuele Faralli, centocinquantuno perché le restrizioni in atto non ne permettevano uno in più, quindi semmai era qualcuno in meno, bella giornata seppur sferzata, ogni tanto, da un venticello che di autunnale aveva ben poco ed un primo tempo che deliziava i fini palati dei tifosi cortonesi, tanto che la compagine viola ci capiva ben poco e l’ eurogoal di Busto, dopo trentasei minuti, con un fendente dalla destra che si insaccava nell’ angolino opposto rendendo vano qualsiasi intervento di Tegli, faceva presagire ad una domenica magica che poteva diventare tale se Sale, su rigore, avesse buttato il pallone in rete dopo un fallo sullo sgusciante numero undici Franchi ma, ahinoi, il pallone calciato dal numero otto, pur spiazzando l’ estremo difensore castiglionese, risultava troppo angolato col pallone che terminava a lato. In tutto questo, cosa faceva la squadra di casa? Non faceva, passatemi il francesismo, un’ emerita pippa, ma l’ occasione colossale buttata al vento dava loro nuova linfa tanto che ai minuti cinquantotto e sessantaquattro, Bastianelli, su euro rovesciata e Alomar che, dopo rintocci vari, di testa, sottoporta, siglava la rete della vittoria, si decideva infaustamente ed anche immeritatamente la gara in favore dei viola. Tempo per recuperare ce ne sarebbe anche stato ma la lucidità del primo tempo veniva in qualche modo sopraffatta dalla rabbia agonistica ed il derby si faceva molto, anche troppo, acceso, anche sugli spalti dove non venivano risparmiati epiteti alquanto poco gratificanti nei confronti del Signor Zito di Rossano al cui posto, oggi, non avrei voluto trovarmi. Cinque minuti e, forse, anche qualcosa in più di recupero non erano sufficienti per recuperare il risultato vista anche l’ espulsione, per doppia ammonizione, di Niccolò Rossi. Ripeto, peccato, perché oggi, a mio parere, è mancato quel pizzico di fortuna che fa di una buona squadra una grande squadra. Prossimi impegni, Covid permettendo? Lucignano in Coppa Italia mercoledì sera e San Quirico, al Santi Tiezzi, domenica pomeriggio.
Stefano Steve Bertini