“Con Enrico Rossi e la Regione contro la liberalizzazione selvaggia del commercio”. Il Sindaco di Sinalunga Maurizio Botarelli plaude alla decisione del Governatore della Toscana di impugnare davanti alla Corte Costituzionale l’articolo 31 del decreto “salva Italia” che liberalizza orari e giorni di apertura di negozi, bar e ristoranti.
“Per noi vale la leggere regionale approvata il 27 dicembre, che stabilisce un massimo di 13 ore al giorno di apertura e permette le aperture festive solo con speciali deroghe e accordi territoriali – afferma Botarelli – del resto è proprio il Titolo V della nostra Costituzione ad affidare alle Regioni la competenza in materia di commercio”.
“Riteniamo che una liberalizzazione selvaggia con possibilità di aperture 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno sia prima di tutto la tomba della piccola e media distribuzione, la vera ricchezza del nostro territorio e che come amministrazione comunale puntiamo a tutelare il più possibile – spiega il Primo Cittadino – Non si combatte la grave crisi economica in atto affossando le attività a conduzione familiare o che comunque non hanno la forza economica e di personale della grande distribuzione, l’unica che trarrebbe vantaggio dalla liberalizzazione prevista dal Governo Monti, seppur con un aggravio di costi di gestione che poi si scaricherebbe inevitabilmente sull’aumento dei prezzi e quindi sui consumatori”.
“Inoltre mi preme sottolineare l’aspetto etico e morale della vicenda – precisa Botarelli – Per essere concorrenziali, tutti coloro che lavorano in negozi, bar e ristoranti si troverebbero costretti a vivere praticamente sempre al lavoro, senza pause né festività riconosciute, privati della propria identità di “persone” e del diritto ad avere una vita privata e familiare, in barba a tutte le nostre tradizioni e alla nostra identità culturale. Vorrei quindi che oltre alla Regione Toscana, anche tutte le altre istituzioni, in primis la Chiesa, facessero sentire la loro voce per tutelare la dignità di queste persone”.
“Infine, dovremmo prendere in considerazione l’aspetto “poco educativo” di questo decreto – conclude il Sindaco di Sinalunga – L’Italia sta vivendo una situazione gravissima dal punto di vista economico e occupazionale: le retribuzioni sono al palo e tra le più basse d’Europa, mentre crescono a ritmo vertiginoso disoccupazione e ricorso agli ammortizzatori sociali. In un tale contesto, con le persone che a fatica arrivano a fine mese, è moralmente riprovevole spingere sul consumismo sfrenato”.