La consueta frase “Dopo il Corona tutto cambierà”, è una frase che troppe volte è stata ripetuta e scritta e come dicevo nel mio ultimo intervento a suona un po’ falsa. Nel dire questo aggiungevo anche che ripartire come prima sarebbe stato anche peggio.
Ripartire, ecco. Come si dovrebbe ripartire?
Io credo che dovremmo prima di tutto sfruttare le potenzialità economiche che l’Unione Europea oggi, per la prima volta, ci mette a disposizione.
Ricollegandomi alla “Giornata della terra” credo che la soluzione migliore sia indicare come prioritario per la nostra valdichiana un progetto che segua la proposta di un nuovo sviluppo economico, più compatibile e sostenibile, quello che la presidente Von der Leyen ha definito DEAL GREEN.
La presenza in Valdichiana di gruppi importanti come Aboca e Bonifiche Ferarresi, specializzate nella coltivazione di piante medicinali, e di una delle più grandi aziende agrarie della Regione Toscana, dove si sperimentano nuove specie di colture, oltre ad importanti aziende specializzate nella coltivazione di frutta, nella produzione vinicola (come il Nobile o il Syrah) e nell’allevamento zootecnico (Chianina e Cinta Senese) se coinvolte, potrebbero contribuire alla realizzazione di in un progetto più grande che comprenda tutte le varie realtà della Valdichiana.
Un’intera valle dove si coltivi senza uso di pesticidi o altre diavolerie chimiche che possano alterare le caratteristiche genetiche dei prodotti o insidiare la salute dei consumatori, limitando anche l’uso di concimi chimici e allevaando animali alimentati esclusivamente con i prodotti qui coltivati.
Altre grandi aziende come il Pastificio Fabianelli (conosciuto in tutto il mondo) potrebbero favorire la trasformazione dei cerali prodotti in esclusive farine e vari tipi di pasta e le due principali cooperative della grande distribuzione presenti nel territorio potrebbero favorire la commercializzazione, nei loro supermercati, di detti prodotti in modo da completare l’intero cerchio economico.
La cosidetta economia circolare. “Valdichiana Green e Free da pesticidi ed antibiotici” potrebbe essere un progetto da inserire nella richiesta di finanziamenti alla Comunità Europea anche in considerazione del fatto che in una parte del territorio della vallata è stata riscontrata una presenza di nitrati superiore al limite consentito dalle normative vigenti.
Termino quindi rivolgendo un appello agli amministratori locali, ai rappresentanti delle varie categorie sociali, imprenditoriali, dei lavoratori, dei consumatori: si provi, ognuno per la propria competenza, a indirizzarsi in questa direzione.
Altrimenti sarà difficile ripartire, ridare lavoro e riportare serenità tra i nostri concittadini. Non ho la pretesa che tutto ciò sia corretto e di facile realizzazione, troppi interessi personali e miopia culturale, ormai incancrenita nel nostro quotidiano sono ostacoli difficili da superare ma voglio ricordare che chi amministra il bene pubblico ha il dovere di governare e operare scelte che vanno nella direzione del bene comune e dello sviluppo.