“Ribadendo il concetto espresso nel comunicato stampa di qualche giorno fa, premettendo che in linea di principio non c’è da parte nostra alcuna pregiudiziale sull’utilizzo di biomasse vegetali per la produzione di energia come consentito dalla legislazione europea, nazionale e regionale, riteniamo, innanzitutto, che non sia opportuno procedere ad alcuna autorizzazione nel territorio di Castiglion Fiorentino, in assenza di un Governo locale legittimamente e democraticamente eletto dai cittadini, perché non vi è solo un aspetto tecnico-amministrativo, come citato da dalla Fai-Cisl di Arezzo, ma una variante al Piano Strutturale e al Regolamento Urbanistico del Comune di Castiglion Fiorentino, che spetta ad un organo politico.
Nessuno mette in secondo piano l’aspetto occupazionale né della vicenda, né del territorio, il quale dovrà essere coinvolto in decisioni che possono modificare l’assetto attuale di tutto il contesto dell’intera vallata alla luce di una operazione industriale così rilevante, che, alla luce della richiesta di spostamento e dell’unico accordo sottoscritto, apre uno scenario di potenziali aree da urbanizzare non di poco conto.
Ringrazio la Fai-Cisl di Arezzo per l’accostamento al Castello di Montecchio e li invito a visitare la nostra “Terrazza sulla Valdichiana”, la Torre di Marciano, per far comprendere quello che i nostri avi hanno lasciato a noi e a tutti coloro che vengono a visitare la nostra terra, magari immaginando anche ciò che potremmo vedere in futuro se si autorizza questa riconversione, intanto, per inciso, li invito a rileggersi il “progetto di costruzione della Centrale” (“Polo Energie Rinnovabili di Castiglion Fiorentino”, vol. 5, pp. 73-75) e lì troveranno i camini previsti segnalati dalla stessa Società proponente”