Finalmente, Steve e Costoletta si sono trovati d’ accordo sul film di cui scrivere in questa occasione e credeteci che Colazione da Tiffany ( Breakfast at Tiffany’s ), con la regia di Blake Edwards, le interpretazioni strepitose di Audrey Hepburn e George Peppard, due attori non particolarmente fortunati nella loro vita privata, e le musiche di una bellezza da far resuscitare anche i morti, di Henry Mancini, è una pellicola di cui vale la pena parlare. L’ onere e l’ onore di scrivere la recensione di questa pellicola sono toccati a me, indi per cui allacciate le cinture.
Holly Golightly, Audrey Hepburn, è una ragazza bella ed all’ apparenza spensierata che si guadagna da vivere a New York tenendo compagnia ad uomini più maturi ed andando a far visita a Sing Sing al mafioso Sally Tomato, il quale poi le rilascia delle curiose previsioni meteo da comunicare al suo avvocato, rimanendo poi incantata davanti alla gioielleria Tiffany. Paul Varjak, George Peppard, è un giovane scrittore mantenuto da un’ attempata arredatrice che, però, dal 1956 non riesce più a pubblicare nulla, il suo unico racconto pubblicato è Nove vite. I due si conoscono in modo curioso: Varjak non ha la chiave per entrare dal portone d’ ingresso e citofona ad Holly la quale, ancora addormentata e vestita, incantevolmente, di una sola camicia bianca, lo fa entrare nel suo appartamento in cui niente è a posto e tutto è in ordine. Dopo aver fatto visita a Sally Tomato, davanti all’ appartamento Holly trova un suo spasimante a cui non vuole concedersi, entrando così, tramite scaletta antincendio e finestra, nell’ appartamento di Varjak, con il quale inizia amorevolmente a chiacchierare e raccontandogli di come lei abbia il desiderio di vivere con il fratello Fred, un ragazzo che all’ età di 14 anni era alto oltre un metro e ottanta e che adesso presta servizio militare, addormentandosi poi fra le braccia di Paul, da lei ribattezzato Fred, in quanto somigliante al fratello. Mentre dorme, Holly fa un brutto sogno, si sveglia e se ne va arrabbiata in quanto Paul/Fred, se vogliono restare amici, non deve impicciarsi degli affari suoi. Per farsi perdonare di questa brusca uscita, Holly invita Paul il giorno successivo a prendere un drink con tanti amici nel suo appartamento, suscitando le ire del suo permaloso vicino, il giapponese Yunioshi, Mickey Rooney l’ attore. Qui, Paul conosce svariati personaggi, fra cui l’ eccentrico impresario Berman, interpretato da Martin Balsam e personaggi dal portafoglio molto ampio, come il politico brasiliano Da Silva ed il bruttino Rusty Trawler, il nono uomo più ricco d’ America, con il quale Holly vorrebbe sposarsi pur non essendone innamorata. Il giorno successivo, la signora Failenson, l’ arredatrice di Paul, svela all’ uomo di aver paura di essere pedinata, così Paul fa la conoscenza di “ Doc “ Golightly, un uomo di una certa età che gli confessa di aver allevato Holly e suo fratello, di averla sposata quando lei aveva 14 anni e che il suo vero nome è Lula Mae e che è tornato per riportarla a casa; lei non vuole, spiegando a Paul che il matrimonio non è più valido e che la sua vita ormai è lì, lasciando partire Doc il quale affida a Paul la sua Holly/Lula Mae, chiedendole di farla mangiare di più, in quanto sciupata. Paul è innamorato perso di Holly ed un giorno si mettono a fare cose che non avevano mai fatto: vanno da Tiffany, ma non possono fare acquisti per più di dieci dollari, così Paul pensa di far incidere su un anello trovato dentro un sacchetto di noccioline mentre era al parco con Doc, le loro iniziali, ma Holly, improvvisamente, cambia,e Paul la trova in biblioteca a leggere libri sulla cultura brasiliana in quanto si vuole sposare con Da Silva per motivi economici e “ non vuole essere proprietà di nessuno “. Una sera, tornando nel suo appartamento con il politico brasiliano, riceve un telegramma di Doc che le scrive che suo fratello è morto in un incidente stradale, impazzendo e distruggendo tutto quello che trova. Paul se ne va e torna dopo pochi mesi su invito proprio di Holly che continua a convivere, all’ apparenza felicemente, con Da Silva. Dopo aver trascorso la giornata assieme, i due, rientrando, vengono arrestati per presunto traffico di droga a causa delle bizzarre previsioni meteo di Sally Tomato. Lui viene rilasciato subito, lei uscirà su cauzione il giorno dopo pronta a partire per il Brasile, ma Paul le legge un telegramma di Da Silva che non può più sposarla in quanto la sua posizione e la sua famiglia non gli permettono queste “ cadute di stile “ da parte di lei. Paul cerca di convincerla, a bordo di un taxi, a legarsi a lui ma lei gli risponde che «lei e il suo gatto non appartengono a nessuno e nessuno gli appartiene», abbandonando il gatto fuori dal taxi sotto la pioggia battente. Paul, esasperato, esce dal taxi lanciandole la scatoletta con l’ anello ed è lì che lei capisce di amarlo, scende dal taxi, ritrova il suo gatto rosso, da lei chiamato semplicemente Gatto e sotto la pioggia, finalmente, abbraccia e bacia Paul.
Il punto di vista di Steve:
Holly è una ragazza all’ apparenza felice, spensierata, frivola e libera, ma è, nella realtà, una ragazza triste, sola e bisognosa di affetto che vive con Gatto in un appartamento caotico, con il telefono nascosto perché non vuole essere disturbata, che dorme con i paraorecchi e che si lega a tutti e a nessuno e che definisce tutti gli uomini vermi, anche Paul, ma dal quale si sente attratta più che da altri uomini. Voleva mettere da parte soldi per poter, un giorno, vivere con suo fratello Fred, ma nel suo conto era arrivata a mettere da parte, al massimo, duecento dollari, ma non era questo il suo problema, il suo problema era trovare quella felicità e quell’ amore che, in vita sua, non aveva mai vissuto. Tanti amici, feste e mondanità, Tiffany, ma nella realtà nessuno che le volesse bene e si prendesse cura di lei per quello che era, una ragazza fragile come un bicchiere di cristallo su un vassoio sempre sul punto di cadere. Incantevole in ogni frammento del film, come quando , fuori dalla finestra del suo appartamento, canta con la sua chitarra “ Moon river “, facendo, probabilmente, innamorare definitivamente di lei Paul o Fred, come lei lo aveva ribattezzato. Occhi dolci come quelli di un cerbiatto, capelli raccolti o sciolti, occhiali da sole, vestito nero o due semplici jeans, questa era l’ incantevole Audrey Hepburn, tanto bella quanto sfortunata nella vita sentimentale, con numerosi aborti alle spalle e matrimoni infelici ed una vita troppo giovane spezzata a nemmeno sessantaquattro anni.
Paul è un giovane scrittore che, però, ha pubblicato solo un romanzo ed è in crisi di ispirazione, ma la conoscenza di Holly sarà un vero e proprio toccasana, facendosi travolgere dalla sua semplice ma devastante spontaneità mettendosi a fare cose che, probabilmente, non avrebbe mai fatto prima, come firmare il suo libro in biblioteca, rubare due maschere ad un centro commerciale e fare versi ad un agente appena usciti fuori, aiutare Holly a ritrovare le scarpe per andare a trovare il mafioso Sally Tomato. Prima di queste schegge di follia, Paul è un uomo normale con l’ unico vezzo di farsi mantenere da Liz Failenson senza che, però, ne sia realmente innamorato e nel momento in cui la deve scaricare non ci pensa due volte perché il suo cuore è già impegnato. Lei lo vuole “ liquidare “ con un assegno cospicuo perche anche lui ha diritto di divertirsi, ma lo scrittore rifiuta dimostrando, è proprio questo il caso, che i soldi non fanno la felicità. Rassegnatosi a perdere Holly più di una volta ( politico brasiliano, Doc Golightly ), la ritrova sempre, casualmente o volutamente, salvo poi rischiare di perderla una volta per tutte quando lei afferma di non voler essere proprietà di nessuno buttandole in faccia l’ anello, ma è proprio questo gesto che la porterà a sé per sempre. Chi poteva immaginare che il Colonnello John “ Hannibal “ Smith sarebbe stato un inguaribile romantico? Anche Peppard, come Audrey Hepburn, non ebbe privata facilissima in quanto, in crisi lavorativa, si buttò nell’ alcol per poi lasciarci a nemmeno sessantasei anni.
Il punto di vista di Costoletta:
Colazione da Tiffany e Audrey Hepburn sono come il tubino nero, vanno bene con tutto e sono sempre una buona idea.
E’ un film cult, un film di stile, ambiguo, umoristico e con un leggerissimo tocco noir. Sfaccettato come le mille personalità di Holly, perennemente in bilico tra la donna indipendente e cinica che sfrutta gli uomini e la donna ingenua sfruttata a sua volta. Un cuore dopotutto ce l’abbiamo tutte!
Non è un film facile, dall’unica interpretazione, si percepiscono al palato tutti i sapori: l’acido, il salato, il dolce e l’amaro, alla fine si assapora un possibile riscatto, un futuro in cui Paul, Holly e il gatto vivono felici insieme, a differenza del libro di Capote che invece toglie ai lettori questo dolce fine pasto: Paul e Holly non si vedranno mai più, separati per sempre forse dalla vera parte di loro, l’Altro.
I due protagonisti fondamentalmente sono degli emarginati chic, ma emarginati, incastrati nell’immagine che loro stessi hanno costruito nascondono la loro vera natura, accettando di essere comprati, ma in barba a un mondo che non li capisce veramente, distesi in un lettone a tarda notte si rivelano l’uno all’altra.
Il gatto è il terzo protagonista, la personificazione della natura selvatica di Holly, entrambi con un nome d’arte che gli impedisce di appartenere a qualcuno, vivono precariamente le loro 7 vite, rifiutando di chiamare qualsiasi posto casa e famiglia.
Casa per Holly è Tiffany, una casa dove tutto è perfetto e scintillante, dove tutti sono gentili e disponibili e la vita vera rimane fuori dalla porta trasparente. Il rimedio contro le paturnie, forse solo le donne sanno cosa sono davvero le maledette paturnie. Vediamo più lontano e profondo degli uomini, abbassiamo gli occhiali da sole per attivare i nostri raggi infrarossi.
Colazione da Tiffany è uno tra i film più copiati, imitati e idolatrati di sempre, gli outfits di Holly, gli accessori, la scenografia originale e perfetta, Mickey Rooney in versione cinese, il gatto che beve il latte dalla coppa di Champagne e lei Audrey Hepburn, un’icona, spavalda e sicura davanti alle vetrine, dolce e persa davanti all’ex marito, ingenua e scaltra al tempo stesso, vive e si destreggia nella società perbenista degli anni ‘60 prendendola un po’ in giro e rivelandone l’effimera apparenza.
Leggere il libro dopo aver visto 1000 volte il film, mi ha lasciato un po’ interdetta. La storia di Capote è molto più cruda e cinica, meno edulcorata. Ciò che rende ineguagliabile la pellicola è l’interpretazione di Audrey, a cavallo tra Holly e Lullabe, la donna a cui tutte vorremmo assomigliare. Almeno io.