A Villa il Casato di Bettolle (Si) si apre sabato 25 gennaio il sipario su un carnet di cene gourmet all’insegna della cultura e della riscoperta delle tradizioni culinarie nel segno dell’innovazione.
Il primo appuntamento è un omaggio a Sant’Uberto, patrono dei cacciatori, che grazie alla caccia cambiò radicalmente la sua vita, persa fra dissolutezze e vacuità.
Secondo la tradizione tutto accadde un Venerdì Santo quando Uberto, nel mezzo di una battuta di caccia trovandosi isolato nel bosco, gli apparve un maestoso cervo. Uberto si inginocchiò davanti a quella sublime visione e subito avvertì dentro di sé un cambiamento, una chiamata di fede. Capì ciò che quella visione gli stava trasmettendo: egli doveva abbandonare la dissolutezza che lo possedeva per passare una vita all’insegna del pentimento e della fede.
La cena gourmet del Primo Festival Sant’Uberto elaborata da Loris Mozzini, patron de Il Casato, si aprirà con un ‘Amarcord’: Lingua e chutney di albicocca, Teneroni in carpaccio e finger lime, Cubo di soprassata e confettura di cipolle, Trippa al cardamomo, Pappa al pomodoro.
A seguire il ‘Servizio credenza’ con Magret di anatroccolo alla liquirizia; Torrone di colombaccio in gelatina di merangola. Poi i ‘Manicaretti’: Tortello di carbonara con pancetta croccante e trucioli di pecorini; Tagliatelle all’uovo della Val d’Orcia con polvere di farro su cinghialetto alla mirra, mentre il ‘Chiostro del tranciante’ porterà in tavola lo Scrigno di maile grigio al fine greco farcito con allodole, capriolo, cinghiale, fegatelli e pernici rosse; lo Stinco di Chianina cotto in piedi lardellato all’aglio nero e inzimino iridato al Sangiovese. Dessert ‘La Gourmandis e Carrube’: Soffiato di cacao Gran ru’ rustico su zuppa di occhio di pernice.
Il tutto accompagnato da etichette della Strada del Vino Terre di Arezzo selezionate dal sommelier Massimo Rossi.
Info: Tel. 0577 623128
di Claudio Zeni