Victor Hugo diceva: “Amare è saper dire ti amo senza parlare” e non c’è occasione migliore per coccolarsi e trascorrere del tempo insieme alla propria dolce metà nel giorno degli innamorati. La città di Viareggio è un tripudio di colori nel mese più romantico dell’anno: passeggiate in riva al mare, cene a lume di candela, giornate di benessere e puro relax, senza rinunciare ad un pizzico di ironia. Nel week end di San Valentino ci sarà infatti la possibilità di assistere alla sfilata dei famosi carri allegorici di Viareggio. Un’occasione per andare in Versilia e farsi contagiare dall’irrefrenabile allegria del carnevale, senza rinunciare al romanticismo e all’intimità nel giorno in cui si celebra l’amore. Per l’occasione il Grand Hotel Principe di Piemonte ha pensato ad un pacchetto speciale per chi desidera concedersi un momento di relax senza rinunciare ad un pizzico di follia.
Il Pacchetto per San Valentino del Grand Hotel Principe di Piemonte include: pernottamento in camera o suite a scelta; utilizzo della piscina panoramica dell’hotel con acqua riscaldata; utilizzo area fitness; prima colazione a buffet servita nel Ristorante Regina; aperitivo di benvenuto “Sweet & Love”; cena di San Valentino presso il Ristorante Regina nella serata di venerdì 14 febbraio o in alternativa in quella di sabato 15 febbraio; percorso a scelta tra 2 possibili opzioni: “Romatico Relax” che prevede un massaggio di coppia e “Love Therapy” che prevede un’esperienza nel Thermarium. Prezzo a partire da Euro 528,00. a camera a notte. Valido per soggiorni dal 12 al 15 febbraio.
Il menù della cena di San Valentino comprende:
Benvenuto dello Chef accompagnato da un flute di prosecco;
Capesante arrostite, crema di cavolfiore, lardo di Colonnata e salsa agli agrumi;
Ravioli ripieni di burrata con carciofi, gamberi e timo;
Involtino di rombo alle erbette, crema di patate, cime di rapa e salsa al caciucco;
Duo di nocciola e lamponi
In abbinamento alle diverse portate il maitre ha selezionato:
Prosecco Valdo extra dry;
Pinot grigio Col d’ Orcia;
Zibibbo Martinez.
di Claudio Zeni