di Fabio Comanducci
E la prima è andata. Ormai la festa dell’Immacolata, 8 dicembre, è diventata l’anticamera delle feste natalizie. In realtà, nelle singole famiglie, tale data indicava il giorno in cui comporre il presepe o addobbare l’albero di natale, o entrambe negli ultimi decenni. Una volta il Natale era una festa “privata”, arricchita solamente dalle luci e l’albero di Natale pubblico. Ci si concentrava più sui pochi regali da scambiarsi, sulla partecipazione alle funzioni religiose e al divertimento che ognuno attuava secondo i propri gusti e possibilità. Le uniche manifestazioni che uscivano fuori dalla sfera del privato erano le rare rappresentazioni del presepe vivente, antica tradizione introdotta, come tutti sappiamo, da San Francesco nel 1223, manifestazione ad alto contenuto religioso ma anche di attrattiva turistica.
Oggi il mondo è profondamente cambiato. Il pubblico, la società ha preso il sopravvento anche sulla festa del Natale, diventando una festa fabbrica soldi, sia per i centri commerciali che per i borghi storici e le grandi città. Oggi abbiamo bisogno di essere stupiti, di partecipare come attori o spettatori a grandi eventi, sembra quasi che vogliamo fuggire dal nostro “focolare domestico” per gettarci in mischia, per confonderci con le mille luci e le musiche insieme a centinaia, migliaia di persone che come noi cercano la “meraviglia”, probabilmente perché il Natale ha perso quella N maiuscola diventando un natale come gli altri. Le amministrazioni pubbliche comunali fanno a gara per realizzare il natale più bello e particolare, più ricco di gente e turisti, in questo prolungamento dell’estate che sembra diventato il natale. Guardiamoci intorno.
Arezzo è senz’altro la città che ha investito di più in termini finanziari sul Natale. L’amministrazione comunale vuole dimostrare di essere la più capace a realizzare una grande festa e i dati dimostrano che ci stanno riuscendo, superando i già stupefacenti dati dell’anno precedente. Agli oltre 100.000 residenti il comune di Arezzo, altre migliaia di persone accorrono singolarmente o tramite gite organizzate (otre 120 pullman sono giunti ad Arezzo nei giorni scorsi) per ammirare il mercatino tirolese più importante del centro Italia, la torre alta oltre 40 metri, tipica dei grandi luna park, e le altre attrazioni organizzate in questo periodo.
Abbiamo poi Montepulciano, la nostra cugina senese, che con le sue attrattive tipiche natalizie ( il castello di babbo natale) ha già staccato, si dice, oltre 40.000 biglietti in prevendita al costo di 7 euro a cui aggiungere i costi di prevendita. Ovviamente anche a Montepulciano è presente il mercatino più grande del centro Italia con oltre 80 casette.
La vera novità dell’anno viene dall’altra cugina, questa volta umbra, Castiglione del Lago, che ha puntato in alto, alla ideazione, progettazione e realizzazione del più grande albero di natale del mondo, posto sulle acque del Trasimeno. All’accensione dell’albero, tutta Castiglione di è fermata per vedere quella “meraviglia”. Ovviamente a Castiglione c’è di più …. ma più o meno nella norma.
E Cortona, la perla della Valdichiana, la parente antagonista delle tre località sopra citate … cosa offre? Guardando il programma, in vero in parte già modificato, mi sento di poter affermare che offre molto ai residenti, poco ai “forestieri”, poco in attrattive natalizie, molto come stupenda città e borgo di fama internazionale. Cortona per ora è sempre Cortona e chi viene a vedere la torre di 40 metri o l’albero sul lago, se ha un po’ di tempo, non può non venire a Cortona. Certo …. quando si sale per le “ritte” non ci si accorge che anche a Cortona è Natale … nulla fa vedere alla Valdichiana e al mondo intero che Cortona ha seguito il corso normale della moda nazionale, e ha voluto abbellire la città con giochi di luci e immagine evocative che attirassero da lontano la gente al borgo antico. Castiglione del lago ha il lago, Arezzo ha tanta gente e i soldi, Cortona ha Cortona, il suo panorama dal quale vede e viene vista, ha la sua storia, ha le sue millenni attrattive. Tutto ciò mi non sembra sia stato adeguatamente valorizzato, preferendo, e l’accetto come scelta, favorire gli attori e gli spettatori del luogo, con manifestazioni a cui partecipano i protagonisti del posto e che attirano, inevitabilmente, soprattutto parenti e amici del posto.
Le tre cugine (Arezzo, Montepulciano e Castiglione del Lago) per la organizzazione delle manifestazioni si sono avvalse di associazioni private incaricate dal Comune di realizzare il programma di eventi di Natale. A Cortona tale incombenza è stata assegnata a Cortona Sviluppo, partecipata interamente dal Comune, e ha visto gli amministratori molto impegnati nell’organizzazione, soprattutto nella figura del Sindaco. Tra le collaborazioni richieste per organizzare singoli eventi risaltano quelle chieste alla pro loco di Teverina e “Il presepe vivente della Pietraia”. Alla pro loco Teverina è stato affidata l’organizzazione del natale a Camucia, mentre alcuni figuranti del presepe vivente della Pietraia sono già stati utilizzati durante il week end dell’Immacolata. Anche da queste legittime scelte viene dimostrato il fatto che il natale a Cortona resta una cosa “in famiglia” senza coinvolgimento rilevante di realtà esterne, forse più professionalmente preparate, con valore aggiunto superiore per l’organizzazione di novità all’interno della manifestazione, capaci di esaltare le vere unicità presenti nel nostro territorio, aventi però indubbiamente un costo superiore. Vedremo cosa il futuro ci presenterà e se la scelta fatta dall’amministrazione comunale sia quella vincente …Tranquilli comunque, a Cortona, in particolare dopo il 26 dicembre, ci sarà tanta gente, come sempre e ciò farà felici i commercianti e ristoratori del centro storico, perché Cortona è sempre Cortona!!!