C’è chi la cena la prende la e porta a casa, c’è chi per evitare l’appuntamento poco galante con la lavastoviglie mangia direttamente fuori e c’è chi chiama in soccorso genitori e suoceri per sopperire alla poca voglia di cucinare. Questo non è il mio caso!
Fino a pochi anni fa il mio migliore amico e compagno silenzioso di serate casalinghe era il cibo surgelato. Sempre pronto all’uso, direttamente trasportabile dal congelatore alla padella e sicuramente migliore di qualsiasi cosa potessi cucinare da sola.
In caso di emergenza o di pigrizia in fase acuta risfoderavo il mio must tra i pasti universitari: una tazzona stracolma di latte e cereali al cioccolato. Mi chiedo chissa perché oggi soffra di gastrite cronica.
Nella mia vita poi come tutti sanno qualcosa è successo… Ho iniziato ad aprire i vetusti libri di cucina che avevo in casa, consultare blog come quello di Marco Bianchi, i primi esperimenti mal riusciti come la mia famosa torta con la panna per tortellini e… per fortuna prima che potessi avvelenare qualcuno ho incontrato il mio cuoco e tutto è cambiato.
Ieri pomeriggio con 40 gradi il cuoco stava preparando il ragù di tonno per la sua bambina..gli ho inventato che l’odore di cipolla dilata i pori.
Il giorno prima per recuperare quintali di yogurt al biscotto aveva fatto il gelato in casa riponendolo in congelatore diviso in comode confezioni monouso e la sera, complice la casa libera dei miei genitori, abbiamo fatto la serata tutto fritto. Mai friggere in un loft.
Dal pollo alla salvia del nostro orto, dalle zucchine al pane, se glielo avessi ricordato avrebbe fritto anche il gelato. Un fine settimana variegato dal punto di vista culinario.
Ieri sera però difronte ad una mia ulteriore richiesta è scattato nel cuoco accaldato un momento di ribellione inatteso, uno spudorato tentativo di ammutinamento, un principio di sciopero << IO NON SONO UN RISTORANTE >>.
Crisi rientrata appena ho pronunciato le magiche parole <<vuoi che cucini io? >>
Come mangio bene grazie al fatto che cucino male!!!