Un’azienda sopra il tetto, l’altra sotto. Vaserie Energia Srl è l’azienda partecipata da Vaserie In Toscana Spa e Esco-Si Srl (controllata da Sienambiente) e attiva nella produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili. Collocata “sul tetto” della Vaserie in Toscana, a Montelifre’, Trequanda, da una settimana rilascia in rete 1 mega di energia da pannelli fotovoltaici, dopo la bonifica e lo smaltimento della vecchia copertura in eternit. 20 mila mq di superficie di pannelli per un investimento che supera i tre milioni di euro.
Sotto il tetto invece, pulsa la “Vaserie in Toscana”, la nuova vita della vecchia T.A.P srl , la piccola impresa in passato al centro di una complessa rete di cessioni, stop produttivi e casse integrazioni, che avevano fatto sentire improvvisamente vicine e altrettanto incomprensibili le leggi dell’alta finanza e naturalmente quelle della crisi, anche nel piccolo paese a metà fra Valdorcia e crete senesi. Michele De Felice, campano, insieme al figlio è il titolare della Vaserie: terrecotte esportate in tutto il mondo, ed energia pulita che da sola coprirebbe il fabbisogno di tutto il paese di Trequanda. E’ un piccolo miracolo che si apre improvviso tra i pioppi, nascosto dietro quelle colline che viste dall’aretino fanno la sky line senese della Valdichiana: numerose linee produttive, collaborazione con imprese artigiane in Italia per l’acquisto di modelli, disegni e componenti, produzione estera e selezione di prodotti che poi Vaserie commercializza. 10 i lavoratori attuali. Il bilancio è in pari, e in programma ci sono nuovi investimenti: realizzare l’impianto per sfruttare l’energia pulita anche per il fabbisogno interno e poi istallare nuovi pannelli per quello di almeno una frazione di Trequanda. Una storia articolata quella del piccolo stabilimento di terrecotte, che nel 1996, una volta fallito, venne acquistato dal gruppo Pagnossin spa, il colosso internazionale della produzione di ceramiche, quotato in borsa dal 1995, e che nel 1992 aveva acquisito la Vaserie Trevigiane, azienda di Treviso alla quale aveva poi affidato il know-how professionale del piccolo stabilimento di Trequanda, ridenominato T.T.T, Terrecotte Toscane Trequanda. Nello stesso anno, il gruppo rileva e quota in borsa la storica Richard Ginori 1735 Spa, il più importante produttore di porcellane da tavola, arrivando a toccare i 12 milioni di euro di fatturato. Nel 2000 le prime difficoltà di mercato iniziano a farsi sentire, T.T.T. e Vaserie Trevigiane insieme ad un’altra azienda del gruppo, vengono unite sotto la Vaserie Trevigiane Internazionale spa, sempre sotto la guida del Gruppo Pagnossin, che nel 2002 però è costretto a vendere T.T.T. alla Ginori, per acquisire liquidità. Ma le cose vanno male per lo storico marchio, che a fronte di tre milioni di euro di perdite, nel 2005 sospende il ramo delle terrecotte. Sono i mesi delle battaglie dei sindacati, del sindaco Meiattini e della provincia per salvare i 19 posti di lavoro locali, a fronte dei 65 esuberi complessivi di tutti gli stabilimenti dell’azienda. Ginori un anno dopo conferisce totalmente le quote di T.T.T. a Vaserie Trevigiane Int. la quale viene a sua volta totalmente acquisita da Ginori stessa nel 2007, attraverso la compensazione del pagamento con parte dei crediti che il marchio di porcellane vantava nei confronti della Vaserie stesse, che ora presentano un piano di razionalizzazione produttiva e si impegnano ad onorare i restanti crediti. E’ qui che inizia la ripresa dello stabilimento di Trequanda, dove viene spostato, da Treviso, tutto il ciclo produttivo e quindi la sede. E’ il motivo per cui nel 2010, nasce Vaserie Toscana spa, azienda che nel novembre la Ginori lascia, cedendo la propria partecipazione pari all’87,14% all’AD della stessa società controllata, Michele De Felice e lasciando definitivamente il ramo terracotta. De felice è passato dall’essere agente di vendita per l’area di Napoli della Vaserie Trevigiane, ad AD della stessa azienda nel Triveneto, per arrivare alla proprietà della Vaserie in Toscana, ne ha curato il rilancio e ora l’avanguardia produttivo-energetica da proprietario. In sala riunioni ha appeso vecchie foto del piazzale disastrato, e cartelli in tutte le fogge con su scritto “coscienza”: “L’imprenditore? -dice- “Guardi, è solo uno che ottimizza il lavoro della squadra. Ma sopratutto lo motiva.”