Sta funzionando il ricevimento aperto a tutti, e senza filtri, fissato dal sindaco Stefano Scaramelli ogni martedì, per l’intera giornata. «A conti fatti – osserva Scaramelli – alla media di circa 25 ricevimenti giornalieri, in sei mesi si è raggiunta quota cinquecento, di cittadini che hanno parlato con me. A questo elenco si aggiungono altre forme di dialogo: posta elettronica, Facebook, telefonate … Insomma – aggiunge il sindaco – c’è un filo diretto che richiede impegno e dedizione, ma che sta avendo successo».
Le forme di dialogo prevedono anche degli “straordinari” nel caso di occasioni particolari. Così, l’imminente presentazione pubblica del progetto del piano strutturale, già pubblicato sul sito del Comune, sarà accompagnata da due aperture dell’ufficio del sindaco, martedì 22 e quello successivo, il 29 novembre. Nell’occasione, il ricevimento è previsto dalle 10 alle 13, dalle 15 alle 18 e dalle 21 alle 24. Duetour de force destinati a mostrare carte e cifre sul piano strutturale, in modo da non lasciare nulla di intentato sul piano dell’informazione e del dialogo nei confronti dei cittadini.
Intanto, l’assemblea pubblica si svolgerà al teatro Mascagni lunedì 21, alle 17. L’intenzione è di far confrontare i cittadini, i professionisti, le associazioni di categoria, i sindacati e tutto il mondo associativo con gli amministratori comunali, il sindaco e i tecnici che finora hanno lavorato al piano. L’iniziativa, tra l’altro, arriva dopo una serie di incontri pubblici. Ora il progetto è pronto, non solo per una presentazione pubblica ma anche per un’adozione nel consiglio comunale entro dicembre. Per questo sono fondamentali le occasioni di dialogo, anche per apportare eventuali modifiche. Entro i primi mesi dell’anno, si dovrebbe arrivare all’approvazione vera e propria. A quel punto, Chiusi avrà il suo nuovo piano strutturale addirittura in anticipo ai dodici mesi promessi in campagna elettorale da Scaramelli,. «C’è stato un forte impegno personale – dichiara Stefano Scaramelli – su questo fondamentale aspetto che riguarda il futuro di Chiusi e dei suoi abitanti, pensando a modelli di sviluppo sociale, economico, non solo urbanistico. Spero nella massima presenza all’iniziativa del 21 e agli incontri dei giorni successivi, perché questo importante progetto sia frutto di un lavoro collettivo, espressione di una comunità coesa»