Si dice che i bambini imparino per imitazione e fino a prova contraria Emma Sveva è mia figlia.
Seguendo lo schema del sillogismo classico con queste premesse non poteva che essere una la conclusione: una bimba chiacchierona, invadente e maledettamente curiosa.
Quando dopo neanche 3 ore in suolo maltese E. S. aveva già iniziato a salutare con Hi le persone che incontrava avevo già capito l’antifona.
In sette giorni di vacanza si è lanciata nella conoscenza di ogni singolo maltese, degli usi e costumi della sua società e soprattutto della sua cultura culinaria.
Il mio povero amato nerd viaggiatore ha dovuto ammainare le vele e gettare l’ancora difronte alla natura socievole delle sue donne.
Le parole << io mi arrendo>> sono state pronunciate con enfasi drammatica in pieno centro storico della Valletta, conscio di non poter visitare tutti i siti museali che aveva previsto e sopraffatto da Emmina che scorrazzava alla ricerca di qualche bambino da disturbare.
La sua definizione di bimbo e bimba copre tutti gli esseri umani con meno di 30 anni. Dopo si passa all’ingeneroso appellativo di nonno e nonna.
Neanche gli scavi archeologici e un Caravaggio hanno distolto mia figlia dalla sua analisi sociologica. Tale madre…
Amabile conversatrice a tavola se ha qualcosa da mangiare in mano e appassionata di complimenti, dispensa sorrisi in cerca di attenzioni da vicini di ombrellone, di tavolo e chiunque passi nel suo raggio visivo.
Belgi, bulgari, inglesi, tedeschi, maltesi e italiani.. Emma non discrimina.
Non ho mai conosciuto tanta gente in vacanza come in quest’occasione, sfoderando le mie conoscenze linguistiche o meglio facendo parlare principalmente Matteo.
Nella mia vita precedente di solito in spiaggia stavo nascosta sotto l’ ombrellone, coperta e incremata, persa in letture più o meno serie ad aspettare che la lucertola amante del sole tornasse dalle sue passeggiate o dalle sue lunghe nuotate. Unico esercizio motorio l’allungamento del braccio per farmi un selfie decente senza spostarmi di un millimetro.
Questa vacanza invece l’ho passata quasi totalmente sotto il sole, immersa fino all’inverosimile in sabbia appiccicosa a cercare invano di non ustionarmi parti del corpo mentre facevo da spalla a Emma nelle sue amicizie da spiaggia.
Spiegare davanti alle onde e sotto il sole di Malta perché ogni anno trascorriamo parte del mese di agosto nei paesi teutonici è stata la parte più divertente.
Molti cercano il caldo, io cerco il tiepido. Quello che non mi ustiona le gambe.
Per il futuro dovrò far capire a Emmina, sempre per imitazione, che la sua mamma è una chiacchierona selettiva e che in vacanza ama anche il silenzio e soprattutto l’ombra.