Viste le divisioni e la frammentazione politica della sinistra e del mondo progressista sia in sede locale che nazionale ed europeo, si rende necessaria una presa di coscienza da parte dei cittadini europei che abbiamo una cosa fondamentale in comune e cioè la lotta ai cambiamenti climatici, attraverso l’abbandono delle energie fossili in favore di quelle rinnovabili, un cambiamento dei nostri stili di vita basati sul recupero, il riciclo e il riuso dei materiali che non usiamo più, una maggiore attenzione agli sprechi di cibo e dell’acqua, all’abbandono dell’uso della plastica che invade i nostri mari e il territorio, alla eliminazione dal mercato dei prodotti chimici per l’agricoltura tossici ed inquinanti, insomma tutto quello che da circa 30 anni gli ambientalisti di tutto il mondo predicano invano, ma con cui siamo arrivati a fare i conti.
L’attuale situazione di sconvolgimenti climatici ed inquinamento che causano danni in vite umane, all’agricoltura, al patrimonio boschivo ( quello che è avvenuto nelle Dolomiti con l’abbattimento da parte del vento di milioni di alberi è avvenuto in piccolo anche all’alta di S.Egidio e altri crinali ), l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, impone ai cittadini una presa di coscienza che abbandoni l’idea di uno sviluppo economico fine a se stesso e all’arricchimento individuale per un contributo di tutti alla difesa del mondo che ci circonda, perché non riguarda più le future generazioni, ma riguarda direttamente anche noi che viviamo in questi tempi, in cui la scienza ci ha messo a disposizione tutto il necessario per mantenere un decente livello di vita senza distruggere tutto quello che ci circonda ed anzi con opportuni investimenti si potrebbero creare migliaia e migliaia di posti di lavoro per la difesa del suolo e del territorio.
I giovani in questo ci insegnano con la loro protesta mondiale, ma ancora non votano e allora ascoltiamo il loro richiamo al rispetto della natura e votiamo anche per loro Europa Verde domenica prossima.
Doriano Simeoni