Se una “ricetta” esiste del Turismo Enogastronomico, è sicuramente la più ambita dagli imprenditori che oggi operano nel settore del food tourism.
Prevede molti ingredienti, del territorio naturalmente, cotture lente e prolungate, in linea con lo slow food. Il risultato non è sempre scontato, molto dipende dalla genialità dello chef, ma, se ben eseguita, è una ricetta che può produrre un grande piatto, come quello che Vittorio Camorri ha “cucinato e servito” a Cortona con la tre giorni dedicata a due eccellenze della Valdichiana, la Chianina e il Syrah.
E di turismo enogastronomico Vittorio Camorri ha voluto che si parlasse nella IV edizione di “Chianina & Syrah”, invitando a Cortona Roberta Garibaldi, “pluristellata” del food turism, per una “masterclass” sulla “ricetta” del successo di questa nuova forma di viaggio che lega l’esperienza del cibo all’incontro con l’arte, la cultura, la storia di un territorio.
Professoressa di Marketing e di Economia e gestione delle imprese turistiche all’Università degli Studi di Bergamo, ambasciatrice della World Food Travel Association, membro del Board of Advisor, del World Gastronomy Institute e di IGCAT, Istituto Internazionale della Gastronomia, Cultura, Arte e Turismo, la prof.ssa Roberta Garibaldi ha scritto diversi libri ed è autrice del Rapporto sul Turismo enogastronomico 2019.
Partendo dai numeri del suo Rapporto Annuale, Roberta Garibaldi ha evidenziato quanto l’esperienza legata al cibo e al territorio stia diventando sempre più determinante nelle scelte di viaggio di italiani e stranieri, attraversando trasversalmente tutte le fasce di età e reddito fino a coinvolgere i “millenials”, sicuramente il pubblico più difficile da catturare.
Si chiamano “foodies” e sono i nuovi di viaggiatori del mondo. Non cercano il solito “ristorantino” dove assaggiare “le specialità locali” (piuttosto preferiscono il social eating). Chiedono una esperienza immersiva nel territorio che significa visitare i Mercati, entrare nei luoghi produttivi, cantine, bar storici, frantoi, fare corsi di cucina. Considerano l’approccio alla gastronomia di un territorio parte integrante e imprescindibile della conoscenza di un luogo, della sua storia, quindi del viaggio.
In questa ottica il Turismo Enogastronomico in Italia ha molte carte da giocare, ma le conoscenze nel settore sono ancora deficitarie a causa del suo continuo evolversi. Lo conferma l’evidente “gap” tra la domanda crescente di food experiences e l’offerta.
Nei capoluoghi, così come in piccole realtà come quella di Cortona, il rischio è quello dell’appiattimento della proposta turistica enogastronomica o, ancor peggio, che il “cibo mangi la città”. Ne sanno qualcosa Firenze e Venezia.
L’allarme ha risuonato più volte anche nella piccola realtà cortonese dove, nel giro di pochi anni, il numero di attività produttive legate al cibo è cresciuto in maniera disordinata e molto spesso scollegato al territorio.
“Tra i viaggiatori del nostro tempo c’è voglia di assaporare quello che il territorio racconta” spiega Vittorio Camorri “desiderio di degustare i prodotti nei loro luoghi d’origine”
“Chianina & Syrah” prosegue Camorri “è il racconto del buon vivere in Toscana, è un riflettore acceso sulle produzioni locali, un occasione per incontrare due eccellenze della Valdichiana in uno scenario d’eccezione. Una scommessa cha ogni anno, da quattro anni, non mi fa dormire la notte ed ogni anno si conferma un successo, un riconoscimento all’impegno e all’entusiasmo di tante forze del territorio che mettono a disposizione passione, competenza e professionalità. La vera sfida del Turismo Enogastonomico è la qualità” ribadisce Camorri “è in questa direzione che bisogna lavorare, con una grossa volontà comune, puntando su eventi di livello che, oltretutto, rappresentano il miglior investimento in promozione per il territorio e per gli imprenditori locali”
“Cortona” spiega il Sindaco Francesca Basanieri che era presente sabato alla tavola rotonda “modello di crescita esponenziale del turismo in Valdichiana, oggi, deve riflettere su dove vuole andare. La direzione è quella di un turismo di qualità che vuol dire offrire eventi di qualità, vuol dire formazione per gli operatori del settore, vuol dire impegno e volontà di tutti nella stessa direzione. Poi ci vogliono imprenditori geniali, come Vittorio Camorri, per promuovere al meglio un territorio come il nostro”
Si, dunque, al turismo del Cibo , a Cortona, ma nelle giuste dosi e attraverso un’offerta che non si riduca al “semplice acquisto di prodotti locali o a mangiare piatti tipici” dice la prof.ssa Garibaldi, ma “porti ad acquisire il senso del luogo, la sua identità” secondo uno storytelling che coniughi arte, storia e cucina.
Agli operatori del turismo enogastronomico cortonese, Roberta Garibaldi offre preziosi spunti di riflessione, a proposito di “Chianina e Syrah”, invitando all’innovazione nelle proposte legate al vino e ai tour nelle cantine, ultimamente appiattiti su schemi ripetitivi e poco esperenziali, e suggerendo l’apertura alle visite di attività produttive del territorio, come le stalle e gli allevamenti di Chianina.