Nota tratta dal profilo Facebook del nostro lettore Oberdan Carletti
Credo che ormai sia chiaro a tutti che l’era Berlusconi stia volgendo al termine, gli ultimi atti di quella che sembrerebbe una tragedia, si consumeranno tra venerdì e sabato quando, i due rami del parlamento dovrebbero approvare a tempi di record la controversa legge di stabilità. A mio avviso questo provvedimento ha un grande pregio, una volta approvato darà il via alle consultazioni del Presidente della Repubblica aprendo di fatto la strada ad una nuova stagione.
Ora la situazione che andiamo ad ereditare, con un paese nell’orlo del baratro, non è certo incoraggiante, ma riesco comunque a rimanere ottimista, anche pensando a l’Italia che il governo Ciampi eredito nel ’93 con il rendimento dei BTP al 9,4% ed un attacco speculativo dei mercati internazionali anche più massiccio di quello odierno. Diventa quindi importantissimo abbandonare da subito il percorso segnato dal presidente uscente, non possiamo assolutamente permetterci di infognarci nel tunnel delle elezioni anticipate, con lunghi mesi di campagna elettorale e conflitto, i mercati ci massacrerebbero ed allora si che sarebbero dolori. Il paese chiede alla politica una nuova rotta, un governo di unità nazionale guidato da una personalità super-partens che già lunedì possa tranquillizzare i mercati, il tempo stringe, il paese può farcela ma ogni ritardo o incertezza può immediatamente risultare irreparabile. Il nuovo esecutivo dovrà da subito agire su:
-una seria revisioni dei costi della pubblica amministrazione
-va riequilibrato il sistema fiscale che oggi è sbilanciato soprattutto su chi lavora, tassando i grandi patrimoni, al fine di incentivare l’occupazione e far ripartire i consumi (come auspicato anche da confindustria)
-Un serio piano energetico ed infrastrutturale che metta in sicurezza il territorio spinga verso un sviluppo delle energie rinnovabili e la cultura del risparmio energetico.
-la ciliegina sulla torta sarebbe infine una nuova legge elettorale che permetta al paese, appena le acque si saranno calmate, di andare alle elezioni con un paese rappacificato.
Ora, dopo 17 anni di berlusconismo (con la lettera piccola) dove Silvietto aveva promesso mari e monti, riforme liberali e benessere e invece si è solo preoccupato delle sue aziende e dei suoi problemi personali, ci troviamo con un debito pubblico fuori controllo, crescita 0, nel bel mezzo di una crisi globale, senza riforme necessarie a rimodernizzare un paese che da troppo tempo poltrisce nell’immobilismo. Il paese è stufo, i cittadini sono stufi, il vaso è colmo, basta con le chiacchiere adesso è il momento dei fatti, lunedì fate risvegliare il paese con la notizia di un nuovo governo di unità nazionale.
Fratta 10/11/2011
Oberdan Carletti