Una delegazione dell’Unione di Centro guidata dal Coordinatore Comunale, Luca Barboni e dal Consigliere Provinciale Simone Palazzo ha incontrato lo scorso lunedì il Commissario di Castiglion Fiorentino, la Dott.ssa Guarino. Abbiamo contattato telefonicamente Luca Barboni che ha risposto a cinque nostre domande.
D: In ordine di tempo, siete stati l’ultima forza politica ad aver incontrato il Commissario Guarino prima della firma del Dissesto, sa darci ulteriori notizie in merito?
R: Si in effetti la Dott.ssa ci ha comunicato che al termine del nostro incontro avrebbe provveduto alla firma dell’atto. Per quanto riguarda i dettagli, non posso che confermare la cifra che già circola, circa nove milioni di euro, fra pregresso e corrente.
Un importo considerevole che si è creato nell’arco del quinquennio 2005-2010, a cui si aggiunge lo sforamento dell’anno in corso
D: Alla luce di tale dato, quali le istanze dell’Unione di Centro Castiglionese?
R: Nonostante i margini siano minimi, abbiamo espresso la volontà di non penalizzare le attività del paese, cercando di salvaguardare, oltre ai servizi di legge, anche quegli eventi che tradizionalmente caratterizzano la vita della nostra città. Naturalmente è necessaria un’approfondita riflessione su nuovi metodi per sviluppare tali iniziative. La volontà comune è, comunque, quella di non bloccare il paese, e su questa linea anche la Dott.ssa Guarino ha convenuto di volersi muovere.”
D: Nuovi metodi in un periodo difficile, con quali aspettative?
R: Anzitutto deve esser chiaro che l’amministrazione di Castiglion Fiorentino è in crisi, ma la città non è morta, anzi è piuttosto attiva e vitale. Questa situazione, infatti, sta risvegliando gli animi e destando la comunità cittadina da un sistema che ormai era destinato a finire. Semmai si può dire che il paese sta subendo un repentino e radicale cambiamento, considerato che quel sistema amministrativo – autoreferenziale non poteva più reggere, poiché basato su metodi obsoleti e non più attuabili. Cogliamo, dunque, le opportunità date dal momento difficile per un rinnovamento generale della città. Le idee non mancano e mi pare che si stiano già concretizzando nuovi progetti e proposte, con un notevole risparmio di oneri pubblici. Naturalmente una grande spinta dovrà venire dalla società civile, dall’associazionismo e dal volontariato che sono il capitale umano della nostra comunità, poiché, quanto a risorse economiche, le casse comunali non ne dispongono e non ne disporranno per qualche anno a venire
D: Per quanto riguarda il buco, cosa ne pensa l’Unione di Centro e quanto tempo occorrerà per ripianarlo?
R: Con la firma dell’Atto di Dissesto tutto passa nelle mani dei Commissari ad acta che presto saranno nominati. Di sicuro, non si può più parlare di piani di rientro, come qualcuno va sostenendo, in quanto il buco creato dalle precedenti amministrazioni sarà liquidato in regime di concordato dai Commissari stessi. Come Unione di Centro siamo sempre stati all’opposizione in questo decennio; è, perciò, evidente che le responsabilità politiche vadano imputate a coloro che hanno amministrato Castiglion Fiorentino negli ultimi due mandati amministrativi, mentre per eventuali responsabilità di altro genere confidiamo nelle indagini degli organi competenti.
D: Il prossimo anno, con ogni probabilità, Castiglion Fiorentino tornerà alle urne, cosa bolle in pentola dell’UDC?
R: Parlare di elezioni può sembrare prematuro, tuttavia le amministrative a primavera 2012 sono quasi certe. A tal proposito il Coordinamento comunale dell’UDC è già al lavoro, a disposizione della cittadinanza: aperto al confronto con quelle forze politiche presenti sul territorio, nessuna esclusa, e quelle istanze civiche che vogliano dialogare nell’ottica di un serio rinnovamento della città. Nostro intendimento primario è quello di cercare una convergenza, la più ampia possibile, su metodi ed obiettivi concreti per il bene della nostra comunità. In continuità con la linea politica nazionale del nostro partito, crediamo che sia questo il momento della responsabilità, al fine di ritrovare un’unità di intenti per il bene del nostro paese