Pubblichiamo, restando nel dibattito politico originatosi in occasione della “Leopolda” anche questa nota di Matteo Bracciali (giovane capogruppo PD in Consiglio Comunale ad Arezzo), dal suo profilo Facebook, con un ringraziamento all’autore
Ammetto sono un commentatore di parte. Ho un debole per il Sindaco di Firenze perché ha sfidato l’establishment, ha vinto e fa l’amministratore con un discreto successo. Riassumendo, per ora non mi ha deluso. La Leopolda 2, senza la copertura filosofica di Pippo Civati, a cui invidio cultura e acutezza, non e’ stata la stessa cosa. Non peggiore, ma diversa. Di sicuro meno politica, con decine di interventi di giovani professionisti ed imprenditori che ci hanno raccontato non solo esperienze, ma hanno provato a dare soluzioni (cosa che i politici fanno di rado).
Aldilà della buona volontà di questi improvvisati oratori, alcuni con grande senso della realtà a dire il vero, l’intervento di Alessandro Baricco e quello conclusivo di Matteo Renzi non sono solo stati i migliori, ma hanno metaforicamente richiamato un passaggio di testimone nel riformismo italiano. Se Baricco, infatti, declina l’esperienza della sinistra italiana come un grande sogno irrealizzato a causa della paura della verità ed alla mancanza di coraggio, Renzi ne fa una missione per il Partito Democratico, portando il confronto su un tavolo più ampio e accidentato come quello dell’opinione pubblica nel suo complesso, senza supponenza verso chi non è élite. Insomma: la filiera decisionale non è più vertice – base di gramsciana memoria, ma si ribalta. Questo proposito muove la filosofia del wiki PD, per cui chiunque può contribuire alla formazione della linea di un partito che ha bisogno di voci vecchie e nuove.
Proprio per la sfida che si è posto, non credo che sparare su Matteo Renzi porti alcun giovamento. Anzi, sarebbe un errore madornale per chi lavora per un partito genuinamente democratico. Un partito dove chi propone di estendere a tutti il contributivo, chi propone l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, chi vuole superare il bicameralismo perfetto, si senta a casa. E io, al Big Bang, lo ero