Fra pochi mesi voteremo anche a Cortona per il rinnovo del consiglio comunale e del sindaco e a qualche settimana di distanza dalla vittoria del centrodestra in Abruzzo e della probabile vittoria in Sardegna sempre del centrodestra. Non possiamo fare un parallelo fra le elezioni regionali e comunali perché nelle elezioni comunali c’è il doppio turno, dove, a differenza delle regionali, per vincere bisogna prendere il 50% dei voti più uno e credo che per la prima volta a Cortona i cittadini saranno chiamati al ballottaggio.
Questa certezza mi deriva dal fatto che analizzando i risultati del voto nelle elezioni parziali, riscontro che c’è lo schieramento di centrodestra che oggi è sicuramente oltre la soglia del 40% dei consensi in quasi tutte le zone d’Italia ed anche a Cortona, che c’è il M5S che pur perdendo consensi si mantiene terza forza per consensi ed il centrosinistra che gira intorno, poco sotto o poco sopra il 30%.
Il PD in Abruzzo ha ottenuto l’11% dei consensi a fronte del 20% del resto della coalizione composta dai vari partitini della sinistra ed in particolare dalle liste civiche, mentre a livello nazionale si aggira intorno al 17 %. La vocazione maggioritaria del PD di veltroniana e renziana memoria si è disciolta come la neve al sole, per la pochezza del programma politico e per la rottura sancita da Renzi con il mondo del lavoro, dei sindacati, della scuola e con il resto della sinistra che è finita inevitabilmente sotto le macerie del sisma provocato dagli ultimi governi PD alleato con le destre di Alfano e Verdini.
Oggi che il PD deve affrontare un processo non facile di ricostruzione della propria identità e del proprio gruppo dirigente, fa appello alle forze civiche e di sinistra per ricostruire una nuova alleanza politica. Quello che però, non possiamo perdonare al PD, sta nel fatto che quando si trova a dover fare scelte di governo preferisce rompere a sinistra per allearsi con le forze politiche moderate se non di destra. A fronte di ciò la sinistra ed il mondo civico devono trovare per il futuro, un loro ruolo autonomo anche se alla fine in un progetto di coalizione.
Tutto questo per dire che alle prossime elezioni comunali di Cortona, secondo me, vista anche la presenza della lista del M5S quale terzo incomodo, non vedo una possibile e probabile vittoria di uno schieramento al primo turno e pertanto nell’ambito del centrosinistra sarebbe opportuna la presenza di più liste, con propri candidati a sindaco, anche perché il proprio candidato a sindaco il PD lo ha scelto autonomamente e non attraverso primarie di coalizione, poiché la scelta della sindaca Basanieri di ritirarsi, è arrivata troppo tardi quando ormai non c’erano più i tempi per un eventuale confronto attraverso le primarie di coalizione. Dette queste cose in modo sintetico e generico, il punto che invece mi interessava toccare riguarda i problemi del territorio comunale che secondo me, vengono prima delle alleanze, in quanto occorre partire da una analisi di ciò che è stato fatto o non fatto nell’ultima legislatura.
Il centrosinistra non può presentarsi unito al primo turno di voto, primo perché Liberi e Uguali è uscito dalla maggioranza per non essere stato consultato nella stesura dell’ultimo bilancio comunale, sulla vendita del vecchio ospedale e per le divergenze sui temi della sanità, della cultura e del lavoro e per questi motivi ha ritirato il proprio assessore dalla giunta comunale. Personalmente ho chiuso i miei rapporti politici con la sindaca Basanieri sul caso della Cantarelli, dopo un incontro, dal quale capii che ci si affidava parecchio alla fortuna e all’improvvisazione e sulla quale non è stato fatto tutto quanto sarebbe stato necessario per evitarne la chiusura anche se il fallimento sarebbe comunque stato inevitabile, le stesse accuse che rivolgo anche alla parlamentare del Movimento 5 Stelle, perché non è giusto illudere i lavoratori senza disporre di soluzioni concrete, per garantire un suo salvataggio.
Secondo perché sulle questioni della sanità in Valdichiana, dove la sindaca Basanieri è presidente della conferenza dei sindaci, non ha fatto nulla per evitare il depotenziamento dell’ospedale della Fratta se non anzi comunicati che invece affermavano il contrario e proprio su questo specifico tema si è fatta sentire la mancata elezione di Andrea Vignini in regione, che a differenza della consigliera De Robertis e del consigliere Ceccarelli del PD, si sarebbe sicuramente fatto sentire e avrebbe difeso le ragioni della nostra zona comprese le carenze ormai croniche di personale in quasi tutti i servizi sanitari, tecnici ed amministrativi.
Terzo motivo perché dai comunicati del PD emerge che tutto è stato fatto bene e si chiede continuità mentre chi vorrà presentare una propria lista con proprio candidato sindaco e programma, farà una analisi un po’ diversa e dovrà chiedere discontinuità rispetto al passato, soprattutto sui temi che ho appena accennato.
Doriano Simeoni