Intorno alla fine dell’anno 1970, finita l’era beat, si aprirono due strade per le band italiane (allora chiamate “complessi“).
Una era il prog rock, che sulla scia di King Crimson, Emerson Lake & Palmer, Genesis, Yes ecc. ecc. genererà risultati straordinari (PFM, Banco, Le Orme e molti altri) fino alla vetta degli Area.
Qui un esempio un po’ meno noto, uno dei cento che si potrebbero fare, di pezzi eccellenti prodotti in Italia:
L’altra strada era quella del pop melodico.
Entrambe furono mode, ci finì dentro gente brava e meno brava e l’industria discografica cavalcò il trend con proposte spesso discutibili.
Nel prog, ad esempio, in tanti pensarono che bastasse appiccicare 25 cose diverse in fila, interminabili assoli di piano e qualche pezzo cantato ogni tanto con dei testi assurdi per sembrare intellettuali e avere successo. Vennero fuori un sacco di dischi dozzinali, talvolta scambiati per capolavori.
Nel melodico, invece, tutto nacque dai Pooh che con Pensiero e Tanta voglia di lei aprirono praterie per eserciti di cloni.
Decine di gruppi impazzarono lungo i ’70 nelle nostre hit parade facendo (spesso male) il verso ai Pooh alla ricerca del successo fra le ragazzine e i romanticoni.
Collage, Cugini di campagna, La strana società, I nuovi angeli, Homo Sapiens, Panda, i redividi Camaleonti e Dik Dik sono i nomi di alcuni alfieri di questo genere fatto di morbide melodie e voci un po’ effeminate che manteneva però l’estetica del rock, con chitarre a doppio manico e doppie casse della batteria.
Un sottogenere analogo generatosi più o meno fra il ’74 e il ’75 fu il pop strumentale o semi-strumentale, fatto di cori celestiali, tappeti di synth e orchestra. La voce lasciava posto alla melodia suadente, da struscio, ottenuta spesso col sintetizzatore Moog oppure con la chitarra (“alla Santana”) o con i cori. Esempi del genere furono i Santo California, Il guardiano del faro, i Daniel Sentacruz Ensamble.
Fu in questa situazione che irruppe lui: TOTO CUTUGNO. Coi suoi Albatros a Sanremo 1976 Toto fece la summa di tutti i trend circolanti proponendo “Volo AZ504” che, per quanto datato almeno nella parte “recitata” insieme all’allora popolare attrice Silvia Dionisio, é a suo modo epocale.
Dentro questo pezzo c’è infatti l’approccio prog, l’ambizione di generare un brano importante pur tenendosi in un minutaggio ristretto, c’é il synth (MiniMoog D Model, come segnala l’esperto Edoardo Fracassi), ma anche la giusta dose di romanticismo e orecchiabilità. Ciliegina sulla torta, che certo rende il pezzo figlio del suo tempo, ma anche valido specchio di una certa provincia italiana anni ’70, è proprio la storiellina del (breve) testo che affronta un tema scabroso come l’aborto con i toni del fotoromanzo. Fra Toto e la sua donzella c’è stata un breve flirt, c’è stato un “incidente”, lui non ha voluto prendersi le sue responsabilità e lei allora lo lascia imbarcandosi su un aereo che, presumibilmente, la conduce in un qualche luogo dove si sottoporrà a un’interruzione di gravidanza.
In questi giorni, durante un dibattito Facebookiano, è venuto fuori un elemento interessante per i patiti Sanremesi.
Si era sempre pensato, infatti, che il titolo “Volo AZ 504“, codice di un volo Alitalia, fosse stato scelto sostanzialmente a caso oppure, al contrario, che fosse un Roma – Londra, legato quindi al contenuto della canzone poiché nel 1976 per le interruzioni di gravidanza una delle soluzioni era andare all’estero, nei paesi dove esso era permesso dalla legge (in Gran Bretagna fu introdotto nel 1967).
Cercando però fra i voli attuali di Alitalia si scopre che l’AZ 504 esiste, ma è il Milano – Bucarest.
Ma allora anche nel 1976 l’AZ504 andava a Bucarest?
L’eroico Alessandro Ferri, parte attiva del manipolo di patiti sanremesi coinvolti nelle ricerche, ha provato a chiarire il dilemma ed ha rinvenuto un vecchio elenco voli Alitalia. Non del 1976, ma del 1972.
Come si vede l’AZ 504 nel 1972 compiva la rotta Roma – Milano – Praga – Varsavia.
Ma allora dove andava nel 1976 il volo AZ 504? Non è dato saperlo. Il titolo della canzone é scelto casualmente oppure é stata una scelta deliberata?
Se qualcuno sa dirci qualcosa… Altrimenti, chi può, lo chieda al buon Toto nazionale.