Il più importante quotidiano finanziario italiano è tornato a occuparsi di Castiglion Fiorentino. Si legge a pag.37 un articolo di Gianni Trovati che riprende la notizia pubblicata ieri anche sul nostro sito riguardo all’applicazione da parte della Corte dei Conti del decreto “premi e sanzioni“, il 149/2011, in vigore da meno di un mese. Scrive il quotidiano che per la prima volta in Italia, sulla base della nuova disposizione normativa, la scelta del default esce dalla piena disponibilità dell’ente locale offrendo un ruolo determinante proprio alla magistratura contabile. E infatti è stata proprio la Corte dei Conti Toscana, con la delibera 211/2011, a mettere definitivamente “sui binari” la dichiarazione di dissesto.
“Arriva il primo default federalista“, è il titolo dell’articolo che ripercorre la vicenda castiglionese andando anche a esaminare il testo della delibera pubblicata ieri e le varie tappe della procedura: prima la “pronuncia specifica di non attendibilità e non veridicità” dei dati indicati dal Comune sul rendiconto 2009, poi vista l’assenza di correttivi l’indicazione del termine del 30 Settembre entro cui il Comune avrebbe dovuto mostrare la sua reale situazione debitoria e creditoria.
Il Comune non ha però approvato nè il rendiconto 2010, nè il preventivo 2011, e siamo arrivati alla situazione attuale.
Adesso, scrive il Sole 24 Ore, se in 30 giorni l’ente non sarà in grado di chiudere i conti, ipotesi che lo stesso Commissario giudica impossibile, al Prefetto non resterà altro che imporre un termine di 20 giorni per dichiarare il dissesto.
Nel frattempo il dibattito si allarga anche sul piano politico, in vista della “ripartenza” castiglionese con le nuove elezioni amministrative che non si sa ancora se potranno avvenire nella prossima primavera o dovranno essere rimandate.
Nel PD si è ufficialmente palesata con un documento pubblicato su queste pagine la nuova “Area Democratica” che raccoglie, invocando una cesura col passato, alcuni militanti e tesserati locali. La stessa cesura, peraltro, che hanno definito necessaria anche altri esponenti del partito e lo stesso coordinatore comunale PD ed ex Sindaco Paolo Brandi in alcune recenti interviste.
Resta da capire con quali modalità verrà avviato il nuovo corso e quali potranno essere i protagonisti del rinnovamento.
Le tappe sono necessariamente tre: la nomina di una nuova guida per il partito, un dibattito politico-programmatico, la scelta delle alleanze e delle candidature per le prossime elezioni.
Da questo punto di vista Area Democratica nel documento ha invocato partecipazione e trasparenza appellandosi al rispetto delle procedure previste dallo statuto del PD.
E’ chiaro che sulle future scelte, se non si dovessero ricomporre i contrasti, a contare saranno i numeri: a meno di soluzioni transitorie (ad es. la nomina di un Coordinatore o di una commissione reggente) la nuova guida del PD, come si è visto ad Arezzo recentemente, dovrà essere scelta dall’Assemblea Comunale. Per il candidato a Sindaco sarà invece possibile il ricorso alle elezioni primarie.