Mentre il Commissario Prefettizio pensa a rimettere in carreggiata il Comune e si attende la dichiarazione di dissesto finanziario (“Hanno speso soldi che non potevano spendere” è la cruda sintesi letta nei giorni scorsi sulla stampa locale), mentre si ricomincia a parlare di ex-Sadam, di centrale a biomasse, operai e ri-collocazioni (e Fanfani ripete il suo “No” all’idea di Poggio Ciliegio) si cominciano a immaginare i contorni del nuovo scenario politico che, probabilmente nella prossima primavera, dovrà esprimere un nuovo Sindaco e una maggioranza di Governo per Castiglion Fiorentino. Ma per Castiglioni si tratterà davvero di una “terza repubblica” oppure sull’agone politico resteranno più o meno le stesse sigle e gli stessi volti visti finora?
Chiarito il concetto di “terza repubblica” (la prima sarebbe quella DC, la seconda quella del Centro Sinistra) vediamo innanzitutto quali sono, ad un’analisi particolarmente fredda, le incognite in grado di spostare voti e consensi.
Due cose, prima di tutto, potranno essere importanti quantomeno per causare o meno un’emorragia di voti dal tradizionale bacino del centrosinistra di governo: il peso e la durata della “cura dimagrante” già iniziata per riportare la situazione dei conti alla regolarità e l’accertamento delle responsabilità del “buco”.
Nel primo caso bisognerà vedere se nel sentire comune prevarranno le sofferenze del presente rispetto alle glorie del passato e ai loro effetti alcuni dei quali non potranno certo essere cancellati (esempio rozzo ma efficace: non si potranno certo pignorare le rotatorie…).
Nel secondo frangente si gioca il giudizio storico sulla classe politica che ha governato Castiglion Fiorentino negli ultimi anni. Se dovesse uscire “assolta” (e uso le virgolette perchè, è bene ribadirlo, per ora nessuno è imputato di niente) sicuramente lo scenario cambierebbe decisamente, anche se ormai è opinione abbastanza comune, anche nel pur diviso e conflittuale PD locale, che si debba puntare su un forte rinnovamento.
Vedremo quali saranno le modalità di questa procedura di riadeguamento ai nuovi tempi e alle nuove battaglie, quanta conflittualità potrà esserci, quanto il personale riuscirà a essere dominato dal politico, quale sarà il messaggio che verrà inviato ai castiglionesi e come essi lo recepiranno. Siamo in attesa di vedere come verrà scelto il nuovo Segretario Comunale PD, come verrà scelto il futuro candidato a Sindaco: questioni cruciali dei prossimi mesi.
Tolte le liste minoritarie viste alle ultime amministrative (Forza Nuova, PCL, Toscana Granducale) dall’altra parte nella scorsa primavera, dopo un lungo lavoro di compattamento, si arrivò a due entità politiche: il centrodestra a tinte civiche di Prima Castiglioni e la lista civica Cittadini in Comune, un universo dai colori molto variegati fra ex-PD (Caporali), sostegno espresso dai partiti della sinistra radicale, ma anche personalità di tradizione non certo di sinistra unite su pochi chiari punti, primo fra tutti il No alla centrale a biomasse.
Una fusione fra le due opposizioni, certo non semplice se non addirittura impossibile, è sul piano matematico l’unica prospettiva che potrebbe dare una altissima possibilità di vittoria. Ma è logico ritenere che, senza un superamento radicale di questo schema, il matrimonio sia irrealizzabile.
A quel punto, col percorso di Caporali e Devoti che sicuramente andrà avanti, c’è da capire cosa emergerà nel centrodestra. Adesso i gruppi consiliari sono (anzi, erano) due, il PdL di Bruni e l’originaria Prima Castiglioni di Nucci che fu candidato a Sindaco lo scorso Maggio, ma la galassia è composita. A voler essere cattivi si potrebbe parlare di tanti “galli” ognuno interprete di un modo di far politica certo affine ma non certo identico. Mario Agnelli. Luca Barboni e l’UdC, Futuro e Libertà sono tante altre facce di uno scacchiere politico che attende una riorganizzazione più efficace di quella, elettoralmente perdente, della primavera 2011.
Se si vota a Maggio 2012 il tempo è veramente poco