Dopo varie ricerche, lette le dichiarazioni del Sindaco e dell’On. Gagnarli che abbiamo pubblicato in questi giorni e le varie carte che riguardano la vicenda mi permetto di ricostruire la questione Calcinaio per dovere di chiarezza verso voi lettori.
La notizia è che 763mila euro destinati a interventi per la sicurezza sismica sono stati tolti con un Decreto dal Ministero che ha inserito invece 2 interventi a Siena, inizialmente non previsti, togliendone anche un altro in provincia di Grosseto.
Questi 763mila euro, come si legge nel Decreto Ministeriale datato 8/8/2018 e “vistato” dalla Corte dei Conti il 24/9/2018, sono relativi a un “intervento di verifica del rischio sismico, riduzione della vulnerabilità e restauro della Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio” che viene tolto perché “sono comunque previsti interventi di consolidamento e restauro”. Questi ultimi interventi sono effettivamente finanziati, e al momento così restano, per 1 milione di euro.
Cortona, quindi, allo stato attuale delle cose ha perso per il Calcinaio 763.000 euro su un totale inizialmente previsto di 1.763.000.
Il Governo ha compiuto una scelta di rimodulazione dei fondi, che anche se motivata è lecito contestare. Quindi bene ha fatto il Sindaco a opporsi e personalmente condivido la contestazione.
C’è però un problema: quei fondi non provengono dal “Bellezza Italia” (che poi in realtà si chiama “Progetto Bellezza“) e ciò toglie senso anche al richiamo alla Fortezza, finanziata proprio con il “Progetto Bellezza”. Basta infatti scorrere la graduatoria per trovarci il Girifalco, mentre non vi è traccia del Calcinaio.
I soldi del Calcinaio, come scrivemmo correttamente all’epoca su ValdichianaOggi, erano invece frutto del “Piano antisismico per i musei statali, per la riqualificazione delle periferie ed il recupero del patrimonio culturale“ del Febbraio 2018.
La replica dell’On. Gagnarli richiama invece una delibera CIPE del 1.5.2016 relativa a “Fondo sviluppo e coesione 2014-20: Piano Stralcio Cultura e Turismo” in cui, facendo riferimento all’attuazione futura del “Progetto Bellezza”, si specifica che “l’accesso al finanziamento potrà essere circoscritto ad un solo intervento per Comune richiedente”.
Il problema è però lo stesso di sopra: i fondi destinati al Calcinaio non erano del “Progetto Bellezza”, bensì del “Piano antisismico per i musei statali, per la riqualificazione delle periferie ed il recupero del patrimonio culturale“. A conferma di questo basta leggere il Decreto di Rimodulazione del Ministero in cui, ad esempio, nel Comune di Siena figura più di un intervento.