Non riesco ad accettare l’idea che sia oramai tornato il tempo delle castagne e questo caldo che perdura di giorno e si fa latente di sera non mi aiuta di certo ad accettare l’abbuiarsi oramai progressivo. Ho già detto addio ai sandali non ho il coraggio di dire addio anche al sole.
Per non parlare del fatto che il pensiero di infilarmi/ rinchiudermi in un locale chiuso il venerdì sera dopo questa lunga estate calda è a me quasi più estraneo dell’idea di abbinare scarpe marroni a un vestito nero. A meno che non sia un errore consapevolmente cercato.
E mentre fioccano nelle mie adorate riviste le nuove collezioni autunno inverno e vedo ovunque i tre colori dominanti – grigio, nero e beige – anche il mio umore dalle 19 in poi comincia ad assumere queste tonalità un po’ sbiadite.
Sarà forse che quest’anno il mare l’ ho praticamente visto solo in cartolina, ma anche il pensiero di addentrarsi sempre di più nella stagione fredda collabora alla mia inquietudine tanto da ostinarmi a ritardare l’abituale cambio di stagione con il risultato che camera mia sembra sotto assedio o meglio incastrata in un perenne dilemma: estate o inverno????
Ma nella vita ci vuole anche coraggio e devo ammettere a me stessa che oramai l’estate è finita – sono un po’ a scoppio ritardato – e che le serate sotto le stelle cadenti o ferme sono finite.
Sempre leggendo la mia rivista preferita di questa settima sono incappata nell’articolo di una delle mie scrittrici preferite che aveva redatto, a quanto pare afflitta dal mio stesso senso di perdita, un pronto intervento per l’autunno imminente, poche ma efficaci regole per non ingrigirsi del tutto.
E allora ho pensato: non sono l’unica a soffrire il Mal d’Africa, ma forse sono l’unica che riesce a soffrirne pur non avendola mai vista.
Le giornate sempre più corte e grigie non angosciano solo me insomma. L’Abc da rispettare prevede in sostanza un pizzico di sale e pepe da aggiungere nella vita quotidiana per sopperire alla mancanza della vitamina B irradiata dal sole – quella che riesce ad olrepassare la mia supercrema protettiva 50. Insomma dedicarsi alle proprie passioni, rinnovarsi un po’ e cercare di colorare l’inverno. Tradotto in chiave più semplice e immediata: fare shopping, tagliarsi i capelli e mettere sciarpe e papale sgargianti.
A parte la mia applicazione decisamente personale di questi precetti il prontuario per la stagione in arrivo è l’ultima delle trovate utili o pseudo tali per non farsi abbattere dall’abbassamento delle temperature e dalla nebbia invernale e, mentre riponevo nello scatolone i miei vestitini in stile navy anni’ 30 – perfetti per una crociera che logicamente non ho mai fatto – e riempivo il mio armadio di camicione, calzettoni, pigiami con gli orsetti e qualsiasi altra cosa abbia almeno uno spessore di 10 cm ho pensato alle piccole gioie dolci del freddo. Ai primi posti troviamo la mia adorata Sacher Torte e la cioccolata calda con la panna che con la scusa che tirano un po’ su il morale diventano il mio Must invernale. Tirano un po’ su nche la stanghetta della bilancia, ma tanto fino a maggio possiamo ancora non preoccuparci.
Quindi oltre a un po’ di pepe in più ricorederei che …..basta un poco di zucchero……