La politica nazionale torna a discutere a Cortona dopo 5 anni. Bene!
Fu nel 2013 che si spezzò il filo rosso fra la città etrusca e il Partito Democratico che organizzava da noi la sua Scuola Estiva di Politica (ideata nell’era Veltroni e proseguita nelle gestioni Franceschini – Epifani – Bersani). Sempre da quel momento non vennero più svolte le “3 giorni” di Area Dem, il “correntone” Franceschini – Fassino.
Quegli eventi erano per Cortona un’occasione di grande visibilità. Per il Centro Convegni di Sant’Agostino erano un bel volano promozionale e per tutti gli appassionati locali di politica si trattava di un piacevole momento per ritrovarsi e ascoltare non solo dirigenti di partito, ma anche nomi importanti del mondo dell’economia, delle scienze, dell’imprenditoria, della società civile.
Per tutti questi motivi non ho mai condiviso i “mugugni” di chi la pensava politicamente in modo diverso e polemizzava su questa costante presenza PD a Cortona e anzi ho sempre accolto con piacere iniziative con personaggi politici di rilievo organizzate negli anni da altri partiti.
Perché quel “filo rosso” si è spezzato nel 2013?
Non certo per colpa di Cortona. E’ stata la politica, infatti, a scegliere di abbandonare certe abitudini.
Fa piacere adesso constatare che evidentemente c’è stato un ripensamento.
Preso atto quindi di questo piacevole ritorno sintetizzo in modo estremo cosa mi piacerebbe che uscisse dalla bocca dei “big” del PD nazionale, che praticamente saranno tutti presenti (eccetto un manipolo di “irriducibili” Renziani e Renzi stesso).
– Una presa d’atto lucida sulla situazione. “Gialloverdi” al governo con (secondo i sondaggi) quasi il 60% dei consensi. PD intorno al 15%, forse al 18%, centrosinistra che se va bene ha un bacino di sostenitori prossimo al 25%.
– Il problema della mancanza di strumenti, nel senso di proposte politiche e modalità di comunicazione delle stesse, che riescano efficacemente a contrastare il consenso verso i “gialloverdi” stessi.
– La necessità, anche per questo, di rivedere in modo deciso atteggiamenti e modi, in particolare andando ad aprirsi al mondo privilegiando doti quali l’umiltà, la voglia di ascoltare, di coinvolgere ed essere coinvolti, di imparare, osservare la realtà, elaborarla e proporre cose nuove.
Da questo punto di vista ciò che ho letto per ora (nel comunicato stampa di Area Dem) è confortante: “Un’occasione per mobilitare energie dentro e fuori il perimetro del Pd e della politica a cui parteciperanno il mondo del sindacato, dell’associazionismo, del Terzo settore, della cultura e delle università”
Se sentirò tutto questo, o almeno una parte, metterò in secondo piano la lunga lista di contestazioni che buona parte dei presenti meriterebbe per la condotta di questi ultimi 5 anni, sulla quale davvero non è il caso di tornare sopra (se non per imparare dagli errori).
Non è certo il momento delle ghigliottine o di nuove furiose litigate; per quella che è la situazione sarebbe già un grosso passo avanti rendersi definitivamente conto che la linea politica di questi ultimi anni (con tutto il contorno di atteggiamenti e azioni purtroppo compiute) è stata fallimentare. Da lì una sterzata decisa nelle direzioni che ho indicato sopra, con idee molto diverse e nuove, verrebbe da sé.
Attenzione, infine: non riduciamo tutto a una questione di persone. Vero che chi ha impersonato nel modo più acceso l’ultimo quinquennio farebbe certamente bene a farsi un giretto e ripassare semmai fra un po’, ma la politica non va mai ridotta alle discussioni sui miseri destini dei singoli. Sono infatti le idee la cosa più importante: se le idee tornano a circolare il resto viene da sé; persino qualcuno credibile, in grado di rappresentarle in modo coerente, degno e vincente.