L’iter del ricorso della Sansovino per vedersi riconosciuta la vittoria per 3 a 0 sull’Arezzo compirà domani – giornata di Giudice Sportivo – un ulteriore passo in avanti. Il risultato del match infatti non verrà omologato, mentre nei prossimi giorni si deciderà la vittoria a tavolino dei savinesi.
Sulla decisione finale fa esclusivamente fede il referto arbitrale, quindi, per assurdo, se il direttore di gara non avesse trascritto sul taccuino la sostituzione “incriminata” dell’allenatore dell’Arezzo, il ricorso andrebbe incontro ad un esito negativo.
L’ufficialità della vittoria a tavolino pare però solo questione di giorni, perchè nel caso in cui la società amaranto presentasse il contro-ricorso, pochissime, se non nulle, sarebbero per il Cavallino le possibilità di veder riconosciuto lo 0 a 0.
L’Arezzo non potrebbe neppure farsi forza del precedente che ha visto vincente, in un caso simile, la società che nel campionato scorso inoltrò il contro ricorso. Nel match che ha costituito il precedente infatti, il tecnico decise il cambio a gioco fermo. Accortosi immediatamente dell’errore e ancor prima che l’arbitro fischiasse la ripresa della partita, l’allenatore corresse poi la sostituzione. Un caso quindi simile ma non uguale a quello accaduto in Arezzo-Sansovino, dove gli amaranto hanno giocato ben quattro minuti mancando di rispetto alla regola dei fuoriquota.
Nonostante il sacrosanto diritto della società savinese a fare ricorso, continuano le polemiche tra i tifosi amaranto sull’azione legale intrapresa dagli arancioblu: “noi e l’Arezzo abbiamo un ottimo rapporto – fa sapere la società savinese – Inoltre, con gli spogliatoi del Le Fonti in ristrutturazione, siamo grati di poter giocare al Comunale le nostre partite casalinghe, anche se va da sé che il campo lo paghiamo. Per il resto, il ricorso per ottenere la vittoria a tavolino è semplicemente un atto dovuto nei confronti della regolarità del campionato. Da sportivi vorremmo però che l’Arezzo vincesse il contro ricorso e si vedesse riconosciuto il pareggio, perchè il risultato del campo ha sempre più valore di quello stabilito a tavolino”.