La firma della “Carta di Matera”, promossa dalla Cia, è stata un’occasione importante per compiere, attraverso un convegno, una lucida analisi della situazione dell’agricoltura locale sullo sfondo di uno scenario globale preoccupante. Momento centrale dell’incontro – cui sono intervenuti, per le istituzioni locali, il sindaco Stefano Scaramelli, l’assessore Chiara Lanari e l’assessore provinciale Anna Maria Betti, per il mondo del credito il vicepresidente Carlo Capeglioni e il direttore generale Fulvio Benicchi di Banca Valdichiana e il presidente della Confederazione italiana agricoltori di Siena Luca Marcucci – la firma del documento di principi promosso a livello nazionale dalla Cia, nello spirito di una condivisione di strategie per risolvere ‘insieme’ i problemi del settore e dell’economia locale in generale.
“E’ necessario dare all’agricoltura il ruolo centrale che ha avuto e che merita – ha detto il sindaco Scaramelli nel corso del suo intervento – restituendo ad essa il valore che ha e che ha dato ad altri settori come ad esempio il turismo, grazie ad un’attività rurale incessante che ha consentito un paesaggio unico al mondo come il nostro”. La firma della “Carta di Matera” (che è stata formalizzata per il Comune di Chiusi, a conclusione del convegno stesso) è un atto importante e non solo simbolico, “in quanto impegna i sottoscrittori, – ha spiegato Luca Marcucci, presidente Cia Siena – a un’interfaccia indispensabile in un contesto economico come quello attuale al perseguimento di obiettivi, quali la valorizzazione dell’attività agricola e la salvaguardia del terreno, la diffusione di servizi per le aziende e la valorizzazione del rapporto cibo e territorio”. Un settore, quello agricolo in cui il Comune di Chiusi è impegnato al rilancio già da qualche tempo, con la promozione dell’enogastronomia, della filiera corta e presto di un mercatale, con iniziative che non precludono alle energie rinnovabili e la volontà di prevedere nell’ambito del Piano strutturale in corso di definizione, la valorizzazione delle aree agricole. Istituzioni e associazioni di categoria locali possono contare, come del resto negli altri settori, sul supporto costante della Banca di credito locale Banca Valdichiana, con la disponibilità a convenzioni ed accordi e con prodotti mirati, pur tenendo conto delle grandi difficoltà che banche ed economia reale stanno vivendo in questa fase. “La crisi economica – hanno sottolineato il vicepresidente e il direttore generale – perdura ormai dagli inizi degli anni Duemila e con le sue diverse fasi ha profondamente investito l’economia locale. Sebbene le Bcc come la nostra si siano rese da subito disponibili a sostenere famiglie e imprese con finanziamenti ad hoc e possibilità di ristrutturare crediti, permangono molte preoccupazioni sul futuro, soprattutto se, a livello centrale, non si compiranno interventi tali da mettere in grado le banche di supportare l’economia, invece di apportare attacchi successivi a tale sforzo come sta accadendo con le manovre governative che hanno colpito in diversi modi il mondo del credito cooperativo”. Lo spirito del convegno, con la volontà di affrontare “insieme” – aziende e istituzioni locali – l’emergenza è stato espresso dall’assessore provinciale all’agricoltura Anna Maria Betti che ha anche sottolineato l’importanza che tra il pubblico del convegno fossero presenti molti giovani delle classi quinte delle scuole superiori di Chiusi, “in quanto – ha detto – è alla loro generazione che spetterà affrontare le conseguenze di questa fase economica così difficile ed è giusto che siano pienamente consapevoli della situazione e di come viene affrontata da istituzioni, banche e mondo del lavoro”