E’ ormai risaputo che gli italiani non sono grandi amanti della lettura, soprattutto adesso che, grazie alle nuove tecnologie e soprattutto all’avvento di internet, è possibile non solo tenersi informati, ma anche leggere interi libri utilizzando il pc o i tablet di nuova generazione. Tuttavia, c’è chi ancora oggi resta fedele alla carta stampata, a quella sensazione senza pari di sfogliare le pagine di un testo, di portarlo sempre con sé in borsa o nello zaino e di aprirlo e leggerlo non appena si ha un minuto libero.
Negli ultimi tempi, tuttavia, anche i prezzi dei libri sono diventati proibitivi, soprattutto per i lettori assidui, quelli che leggono due o tre volumi alla settimana e che non rinuncerebbero ad essi per nessuna ragione al mondo. Un “inconveniente” che, tuttavia, è facilmente aggirabile attraverso le biblioteche comunali, veri e propri templi della lettura che permettono di accedere ad una moltitudine di testi, dai più antichi ai più recenti, il tutto pagando una cifra irrisoria o, addirittura, completamente gratis.
Le biblioteche dei paesi sono spesso dimenticate, soprattutto dai più giovani, poiché considerate antiquate e poco adatte a soddisfare le loro richieste: è opinione diffusa, infatti, che leggere un libro sia un’attività superata, spesso noiosa e con scarsi stimoli.
Per ovviare a queste remore, il Comune di Foiano della Chiana ha deciso di rinnovare il suo patrimonio librario, posizionando in archivio i volumi antichi ed integrando la biblioteca con quelli più moderni.
Negli ultimi cinque anni, infatti, la biblioteca di Via Cavour è stata arricchita di oltre 2.200 opere letterarie, che si concentrano prevalentemente nei settori della narrativa classica e contemporanea e della letteratura per bambini ed adolescenti; inoltre, per valorizzare e rendere testimonianza del passato del nostro territorio, sono stati acquistati dei testi riguardanti la storia locale.
Ed è così che le pubblicazioni obsolete e non più ricercate da tempo sono state riposte in un apposito magazzino, ma non sono andate perdute: esse, infatti, possono essere consultate da chiunque ne avesse bisogno, attraverso una semplice richiesta.
A proposito di queste ultime, grazie all’iniziativa “Adotta un volume in archivio. Tutela e valorizzazione di manoscritti” il Comune ha ideato una brillante proposta per la conservazione di una serie di testi antichi e di registri che necessitano di un intervento di restauro. Chiunque lo desideri, dalle aziende, alle famiglie, fino ai singoli cittadini, può contribuire alla manutenzione del fondo archivistico, patrimonio dell’identità e della storia della comunità. La procedura è piuttosto semplice: basta selezionare da una lista il volume/ i volumi da restaurare ed effettuare una donazione in denaro, secondo la propria disponibilità.
L’importo potrà coprire da solo l’intera spesa del restauro o essere parte dell’intervento di recupero insieme ad altri benefattori ed al termine dei lavori i donatori potranno vedere e valutare gli effetti del loro contributo.
Un’iniziativa che, senza dubbio, rilancia la lettura nelle sue molteplici forme, dai grandi classici, alla letteratura del luogo, fino ai romanzi più moderni ed alla narrativa di qualità.
Lunga vita, quindi, alle biblioteche dei paesi che, nonostante la spietata concorrenza della televisione nelle sue molteplici forme, dei videogiochi e della Grande Rete, continuano a sopravvivere, dotate non solo di contenuti di qualità, ma anche di quell’irresistibile fascino che solo una biblioteca possiede: il pensiero di quanti hanno letto il nostro stesso libro, le scritte annotate sui bordi dei fogli e l’inconfondibile odore delle vecchie pagine riescono a dare delle sensazioni che nemmeno la più avanzata delle tecnologie sarà mai in grado di riprodurre.
Serena Brini